Emanuela LupacchinoOggi parliamo di un grande successo firmato da un’artista italiana, ormai affermatasi a livello internazionale grazie al suo indubbio talento. Emanuela Lupacchino – attuale disegnatrice regolare di Superwoman – ha recentemente lavorato nello sviluppo del franchise DC Comics Bombshells, basato sull’omonima serie a fumetti ambientata in una realtà alternativa in cui le più famose supereroine della casa editrice sono state rivisitate in una versione rétro, come combattenti della Seconda Guerra Mondiale.

Il successo di DC Comics Bombshells è stato talmente dirompente da dar vita, oltre a uno speciale Annual, anche a una linea di merchandise targata DC Collectibles, del quale fanno parte i busti di Wonder Woman, Supergirl e Mera disegnati proprio da Emanuela Lupacchino e scolpiti Jack Matthews. Un riconoscimento davvero raro per un’artista del nostro Paese.

Abbiamo dunque contattato Emanuela per scambiare quattro chiacchiere sul progetto.

 

Ciao, Emanuela! Benvenuta su BadComics.it e complimenti per il notevole risultato conseguito. Poiché il fumetto DC Comics Bombshells è ancora inedito in Italia, puoi introdurlo ai nostri lettori?

Ciao BadComics.it! Bombshells è un progetto DC comics che racchiude tutti i personaggi dell’Universo DC rivisitati in chiave vintage, personalizzando i costumi tradizionali di ognuno in chiaro stile anni Quaranta – Cinquanta. In principio, le Bombshells nascono da una serie di illustrazioni realizzate da Ant Lucia, ciascuna basata sul restyling anni Quaranta in versione pin-up dei personaggi, da cui sono state realizzate copertine (per le testate regolari), poster, statuine e successivamente molto altro merchandise, visto il successo riscontrato dalla linea.

Sei ormai da tempo attiva sul fronte DC Comics: nello specifico, che tipo di impegno hai avuto nel progetto Bombshells?

DC Bomshells di Emanuela Lupacchino 01Ho preso parte al progetto Bombshells a partire dalla seconda serie di copertine variant dedicate a questa linea. Ho realizzato un paio di cover basate su personaggi precedentemente progettati da Ant Lucia (Supergirl, Wonder Woman e Batgirl), dopodiché mi è stato chiesto di progettare e realizzare la versione Bombshells di alcuni personaggi come la Cacciatrice, Starfire, Hal Jordan e Sinestro. Ho prodotto in totale sette personaggi interamente ideati da me relativamente all’adattamento dei costumi. Questi sono stati poi usati come illustrazioni per copertine variant delle testate DC, e successivamente per un calendario e altro merchandise. Nel frattempo, data la grande risonanza della linea Bombshells tra i lettori, la DC ha cominciato a mettere in cantiere una vera e propria testata a fumetti a loro dedicata.

Il mio lavoro sulle Bombshells è stato molto apprezzato dai lettori e dai collezionisti, così mi è stata affidata la realizzazione della copertina del primissimo numero della serie.

Come hai anticipato sul tuo profilo Facebook, dietro a Bombshells c’è una tua scelta coraggiosa, quella di dedicarti esclusivamente a questo progetto in quel periodo. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?

DC Bomshells di Emanuela Lupacchino 02Il fatto è che avevo capito che serviva qualità. E la qualità si raggiunge con dedizione. La dedizione, per definizione, implica concentrare le energie su una cosa specifica. Quando mi è stata proposta la realizzazione dei concept per Bombshells ho capito che era un lavoro diverso dalla routine della continuity. Conoscevo la linea Bombshells e sapevo che poi le illustrazioni e i personaggi che avrei creato ex-novo sarebbero stati destinati non solo alla serie, ma anche al merchandise. Ho quindi realizzato che dovevo lavorare sulla qualità, su un prodotto che nasceva per poi essere riproposto nel tempo in diverse forme e occasioni.

Quando c’è da lavorare sulla qualità non si scappa. Serve tempo, serve dedizione, calma e progettazione. Bisogna lavorare intensamente e bene, ma soprattutto fermarsi quando si è stanchi. Il risultato è un prodotto curato, amato e che sarà destinato a perdurare nel tempo. Bombshells è stato un progetto su cui ho avuto la possibilità di vedere dove poteva arrivare la qualità del mio lavoro e del team con cui ho collaborato (Tomeu Morei ai colori e Ant Lucia al montaggio). Abbiamo realizzato sette nuovi personaggi Bombshells in un tempo di oltre tre mesi.

Una scelta che è stata ripagata dalla realizzazione di prestigiose statuette. Come ti sei sentita nel toccare con mano questi oggetti da collezione? E cosa significa per te essere in una cerchia di artisti piuttosto ristretta, specie a livello nazionale ed europeo, che hanno visto i propri lavori “prendere vita”?

Quando ho saputo che avrebbero realizzato delle statuine a partire dai miei disegni ho avuto un tuffo al cuore. Non di gioia, di terrore. Sono corsa a riguardare tutti i concept per ricontrollare le proporzioni, i profili, le simmetrie. Perché durante la fase di scultura 3D, qualsiasi errore sul 2D poi diventa 3D. In quel momento ho compreso quanto fosse stata giusta la scelta di concentrarmi per fare un lavoro impeccabile. I disegni funzionavano bene anche dopo mesi che li avevo terminati (alcuni errori su cose realizzate velocemente spesso non si notano subito, ma dopo qualche tempo).

Poi c’è stata tanta gioia e soprattutto orgoglio, perché era un progetto importante e l’avevo realizzato con moltissimo lavoro. Ora vedere le statuine, che sono meravigliose, per me ha un significato enorme. Vuol dire che in qualche modo mi sto avvicinando a quel modo di lavorare proprio degli artisti che sono le pietre miliari della mia ispirazione.

 

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