Se pensavate che l’investimento della Marvel su Pantera Nera come personaggio e su Ta-Nehisi Coates come suo autore fosse una trovata pubblicitaria di breve corso, vi sbagliavate di grosso. Notizie provenienti dal San Diego Comic-Con hanno infatti confermato una seconda serie dedicata al personaggio, intitolata Black Panther: World of Wakanda – che amplierà lo sguardo sul paese di T’Challa e sulle sue storie – sceneggiata da Coates assieme alla scrittrice femminista Roxane Gay e alla poetessa Yona Harvey, anch’esse afroamericane.

 

Gay – Il mio agente letterario non era particolarmente felice del fatto che io mi prendessi un altro incarico, in aggiunta a quelli già in atto. Ma scrivere fumetti mi permetterà di usare componenti creative che non ho mai considerato, e la cosa è elettrizzante.

Si tratta del lavoro più bizzarro della mia vita, inteso nel senso più positivo del termine. E poi, L’opportunità di raccontare la storia di due donne omosessuali e di colore all’interno dell’Universo Marvel era semplicemente imperdibile

 

La storia scritta dalla Gay seguirà infatti quella di Ayo e Aneka, due amanti, un tempo appartenenti alla Dora Milaje, la squadra di sicurezza di Pantera Nera composta da agenti donna. Il primo numero di World of Wakanda conterrà poi una storia di dieci pagine della Harvey, che racconta le vicende di Zenzi, la capopopolo che ha scatenato le sommosse in Wakanda nel primo numero di Black Panther.

Entrambe le scrittrici sono state reclutate da Coates in persona, con l’intento di mostrare anche il lato femminile dell’immaginario Paese africano.

 

Coates – Le donne sono molto, molto importanti nella vita di Pantera Nera. Tempo fa, a una conferenza, ho visto Ms. Gay leggere una breve storia di zombi e l’ho trovata la più sorprendente, inaspettata e affascinante storia di zombi possibile. Quando ho pensato a possibili collaboratori per questa serie, mi è venuta subito in mente lei.

Per quanto riguarda Ms. Harvey, ho scoperto con il tempo che la poesia è strettamente connessa con la scrittura di fumetti. In entrambi i generi, lo spazio per il testo tende ad essere ristretto e le parole devono avere grande potenza. Ho pensato che a Yona sarebbe venuto naturale.

 

Ulteriori passi avanti, quindi, da parte della Casa delle Idee, nell’operazione di inclusione di talento proveniente dalle più disparate fonti creative e nella diversificazione etnica, sessuale e di formazione dei propri artisti e scrittori. Una decisione salutata con favore da Abraham Riesman, che scrive di fumetto per il New York Magazine.

 

Riesman – Perché mai dovremmo privilegiare i fumettisti maschi e bianchi, quando sul palcoscenico ci sono personaggi femminili e di colore? Scegliere autori che non somigliano ai protagonisti non è una colossale occasione persa? Alla Marvel farà bene un’iniezione ulteriore di talento femminile e afroamericano.

 

Una posizione che trova terreno fertile, da tempo, in Axel Alonso, Editor-In-Chief della Casa delle idee, e in Roxane Gay, che ricorda come le persone di colore siano poco rappresentate in genere nella narrativa di tutti i tipi. Le fa eco Ta-Nehisi Coates, con un’altra considerazione:

 

Coates – Dobbiamo aprire la porta a tutti quanti. Che esistano più artiste e scrittrici attive nel mondo dei comics è un imperativo, oggigiorno. L’idea generale è che il mondo dei comics e l’Universo Marvel in particolare dovrebbero essere accessibili tanto a mia figlia quanto a mio figlio, senza distinzioni. Credo che questo sia importantissimo.

 

TUTTO SULLA MARVEL AL SAN DIEGO COMIC-CON 2016:

 

Black Panter

Black Panther: World of Wakanda #1, copertina di Afua Richardson

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Fonte: New York Times