Incontro con i rappresentanti della stampa al San Diego Comic-Con per Dan DiDio e Jim Lee, i due uomini al comando delle operazioni in DC Comics. Impossibile evitare l’argomento Rebirth, l’iniziativa che ha nuovamente resettato la numerazione degli albi sotto la guida di Geoff Johns.

 

DC Universe: Rebirth #1, copertina di Gary FrankDiDio – Questo è stato un anno interessante per noi, e siamo solo a metà. C’era un sacco di entusiasmo, riguardo al nostro progetto e tonnellate di scetticismo. Ma questo rilancio ha prodotto più del doppio di quanto ci aspettassimo. Le vendite della prima settimana di agosto hanno quasi pareggiato quelle dell’intero mese di aprile. Una grande dimostrazione della potenza del fumetto e dei nostri personaggi.

Lee – L’anno scorso abbiamo avuto un anno complicato, la gente non era contenta di noi. Ma grazie a Rebirth, le vendite sono cresciute e il progetto ha venduto sempre di più, dal primo numero in poi, ribaltando la consuetudine per cui, dopo l’esordio, i numeri tendono a calare. L’iniziativa ha incorporato elementi dei Nuovi 52, invece di cancellare tutto e rendere i personaggi improvvisamente irriconoscibili, e questo ha fatto bene alla storia e alle vendite.

DiDio – Rebirth è in realtà un rinnovo dei nostri impegni riguardo al nucleo concettuale e all’identità profonda dei nostri personaggi e credo che i lettori lo abbiano capito.

Lee – Geoff ha una comprensione del parco protagonisti DC assoluta, li conosce uno per uno, dentro e fuori, ed è grandioso nel presentare sfide stimolanti per i lettori, a far capire loro perché dovrebbero amarli.

 

DiDio è stato pungolato su un argomento a volte spinoso per la DC, anche perché imposto come centrale, con un discreto successo e con grande rumore, dalla diretta concorrenza: la diversità culturale, etnica e sessuale dei personaggi. Forte della recente rivelazione di una Wonder Woman bisessuale, in accordo con le origini del personaggio, DiDio ha potuto sottolineare l’importanza rinnovata delle donne, un tema oggi parte della conversazione in casa DC.

 

DiDio – Sono anche molto entusiasta degli autori di colore che stanno per unirsi a noi, tra cui Christopher Priest, che inizierà il mese prossimo il suo ciclo di storie su Deathstroke. Quando ci ha detto che avrebbe voluto lavorare su un personaggio non afroamericano, siamo caduti dalle nuvole, dato che pensavamo che nemmeno volesse lavorare per la DC. Per questo non l’avevamo contattato.

 

Christopher Priest, confermano i due dirigenti, sarà anche coinvolto nel ritorno dei personaggi Milestone. Enfasi anche sul Programma di Sviluppo Talenti, diretto da Bobbie Chase, Vicepresidente alle relazioni con il personale creativo, che ha lavorato attivamente per fare in modo che la formazione di nuovi artisti e scrittori abbracciasse persone di ogni identità sociale ed etnica.

La discussione si è quindi spostata sull’argomento graphic novel. Nuovi volumi singoli sono in arrivo, a partire da quello dedicato a Wonder Woman, firmato da Jill Thompson, intitolato A True Amazon, così come altri appartenenti alla linea Terra Uno.

 

DiDio – Il materiale in grado di ispirare adattamenti su altri media vende meglio di quello che trae spunto da essi. Come mercato, i fumetti sono una goccia in un secchio, rispetto alla televisione e al cinema. Quel che noi facciamo è creare le storie a cui quei due settori potranno ispirarsi. E vogliamo essere riconoscibili come materiale d’origine.

 

Lee ha quindi parlato di un prossimo futuro di grandi prospettive per la Vertigo, citando Paul Dini ed Eduardo Risso, per il loro Notte Oscura: Una vera storia di Batman, e Frostbite di Joshua Williamson come attuali punte di diamante.

 

Lee – Questo è un periodo di sfide per il fumetto indipendente. Il modello della Image ha colpito il mercato con grande forza distruttiva, ma le connessioni della DC con la Warner Bros. e le nostre possibilità di promozione rendono la Vertigo una piattaforma perfetta per gli autori, che possono sviluppare la loro idea e avere la certezza di un sostegno concreto.

 

Riguardo alla connessione della DC con il canale The CW e i suoi prodotti televisivi, Lee ha chiarito che certamente continuerà a esserci una produzione di materiale digitale che ha per obiettivo i telespettatori, ma che il comparto editoriale a fumetti rimarrà sempre del tutto indipendente, in quanto una eccessiva vicinanza con i progetti TV creerebbe una situazione creativa insostenibile e che non interessa alla DC Comics.

 

DiDio – La nostra missione è creare e scovare quelle storie che gli autori delle serie televisive andranno a leggere per creare le loro e, nel frattempo, dato l’interesse creato da altri media per alcuni personaggi come Supergirl, scaveremo nei nostri archivi per vedere se c’è del materiale in particolare che possa risuonare familiare a quel pubblico e attirarlo verso la lettura.

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Fonte: Newsarama