È un tripudio di allusioni, riferimenti e battute più o meno scorrette l’avventura dell’Uomo Ragno e Wade Wilson nel mondo del business cinematografico che Scott Aukerman e Reilly Brown ci raccontano nel numero #6 di Spider-Man/Deadpool.Le premesse sono lineari: il Mercenario Chiacchierone viene invitato a partecipare a un film sulla sua vita. Deadpool, poco avvezzo al mondo dello spettacolo, chiede consiglio a Spidey, considerandolo una celebrità hollywoodiana da ben prima di lui.
Quello che ne segue è un esilarante excursus non solo sul film di D-Pool del mondo reale (viene proposto Ryan Reynolds, che però viene scartato!) ma sui film supereroistici dell’ultima generazione in generale: la divertente variante è che stavolta tocca a Spidey e non a Deadpool fare il “grillo parlante” della situazione e interloquire con lui (e con i lettori) violando la quarta parete.
Non mancano le punzecchiature alla Distinta Concorrenza. Nella storia, infatti, il film di Deadpool non si farà più, per lasciare posto a Nighthawk v Hyperion – Yawn of Boredom: una sorta di Batman v Superman: Dawn of Justice ma con i corrispettivi Marvel dello Squadrone Supremo come protagonisti (mentre “Yawn of Boredom”, beh… è un poco lusinghiero “Sbadiglio della Noia”!). Segue l’immancabile riferimento alle mamme: “Non crederete mai che le loro mamme hanno lo stesso nome!” preannuncia il sensazionalistico sottotitolo.
Ma in realtà l’avventura di Spider-Man e Deadpool ne ha un po’ per tutti, dagli X-Men (Wolverine e Tempesta compaiono in un angolo, commentando perplessi: “Hai notato che gli altri supereroi non parlano mai con noi?” “Già, pare quasi che non esistiamo per loro!”) allo stesso Spider-Man: quando l’avventura cinematografica di Deadpool si conclude con un nulla di fatto, Spidey lo consola senza troppe difficoltà. “Non preoccuparti, questa è Hollywood… Faranno dei reboot in continuazione finché finalmente non azzeccheranno il personaggio.”
Pare quasi che parli per esperienza personale!
Fonte: ComicBook
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