Nick Spencer torna a parlare di Captain America: Steve Rogers e delle conseguenze dello SPOILER di cui tutti, anche sui media generalisti americani, hanno parlato il mese scorso. Vi avvertiamo che, nell’articolo che segue, questo viene dato per scontato. Se ancora non ne sapete nulla e volete continuare così, siete avvertiti.

Dopo aver spiegato che Kobik, frammento di Cubo Cosmico divenuto senziente, ha di fatto cambiato la realtà e gli eventi del passato di Steve Rogers per renderlo a tutti gli effetti un agente dell’Hydra infiltrato, lo sceneggiatore delle avventure di Capitan America ha parlato dei possibili piani futuri per il personaggio.

 

Captain America Steve Rogers #3, variant cover di Aaron KuderLa nuova storia passata di Steve, riscritta da Kobik, sarà analizzata con il tempo durante la storia. Abbiamo già iniziato a vederla dispiegarsi nel primo numero. Molte cose sono ora differenti da come le ricordiamo. Il bello di avere un personaggio come Kobik a disposizione è che non ci sono veri limiti al suo potere e nulla è intoccabile o fuori dalla sua portata.

Dopo il primo numero, moltissimi esperti di continuity hanno segnalato delle incongruenze. Ora sapete che questo dipende dal fatto che quella continuity non esiste più, al momento. Quindi c’è davvero moltissimo da scoprire sul passato di questo Steve Rogers e i flashback saranno un elemento fondamentale.

Sotto moltissimi aspetti, la storia che stiamo raccontando riguarda soprattutto il modo in cui la persona Steve Rogers e l’eroe Capitan America vengono percepiti all’interno dell’Universo Marvel. Al centro ci sono la fiducia di cui gode e l’autorità morale che comunica. Sono questi i temi che tratteremo mostrandovi l’opposto speculare del personaggio che è sempre stato.

Per me è qui che sta il divertimento. Moltissimi si sono lamentati, dopo il primo numero, del fatto che gli eventi erano incompatibili con l’identità di Steve. Ed ecco che ora avremo una prospettiva inedita su quell’identità, osservandola attraverso uno specchio deformante.

Tutto questo avrà delle conseguente impattanti sul destino di Sam Wilson, l’altro Capitan America. Uno degli aspetti che trovo più curiosi di tutta questa situazione è il fatto che la gente non stia parlando granché di Sam e di come questa svolta lo influenzi.

Quando Steve è tornato giovane, in tanti si chiedevano se Sam avrebbe continuato a portare lo scudo, se la sua serie avrebbe avuto ancora senso, se avrebbe ancora venduto. Ora nulla. Nell’Universo Marvel, moltissimi hanno spinto affinché Sam abbandonasse il nome e il manto di Cap. Ora sappiamo che sarebbe una cosa terribile, se lo facesse. Non vedo l’ora di scoprire assieme ai lettori che ne sarà di lui.

 

Anche Thunderbolts di Jim Zub e Jon Malin sarà intrecciato a doppio filo con gli eventi di Captain America: Steve Rogers. Kobik è infatti parte del cast fisso della serie dedicata al supergruppo guidato da Bucky. Il riverbero tra questi tre titoli sarà profondo, promette Spencer, così come il loro rapporto con quanto accadrà durante Civil War II.

 

Captain America Steve Rogers #4, copertina di Aaron KuderBrian Bendis e io abbiamo lavorato a stretto contatto per fare in modo che entrambe le nostre storie potessero beneficiare l’una dell’altra. Ci saranno un paio di tie-in di Civil War II nella serie e saranno di grandissima importanza.

Steve, attualmente, ha bisogno di mantenere un basso profilo, ma ha piani importanti per il futuro. E improvvisamente è spuntato un Inumano potenzialmente in grado di rovinare la sua visione. La cosa non può chiaramente lasciarlo indifferente.

In questi due numeri ci sarà un’atmosfera da film di Hitchcock, in cui noi saremo consapevoli della natura delle azioni di Cap, mentre tutte le persone che ha attorno ne saranno ignare. La cosa sarà valida per ogni apparizione di Steve nell’Universo Marvel da adesso in poi. Tenetelo bene a mente, ogni volta che lo vedrete.

 

Spencer ha parlato anche della fonte d’ispirazione per questa storia così particolare, che sta tutta nel rapporto fra Cap e il Teschio Rosso, che spesso ha usato il Cubo Cosmico sulla sua nemesi con l’intento di portarlo dalla propria parte. Un obiettivo che il Teschio ha sempre avuto in mente.

 

Da ragazzo, ricordo, mi colpì moltissimo una storia in cui il Teschio trasferiva la propria mente in un corpo in tutto simile a quello di Steve. L’idea che questo potesse davvero accadere era terrificante. Mi è rimasta incollata e ora ne sto raccontando una mia versione, di fatto. Quelle storie hanno grande influenza sul mio lavoro di oggi. Il fatto che uno come Cap, una figura così importante, possa in realtà essere o diventare l’opposto di quel che rappresenta è un’idea interessantissima e inquietante.

 

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Fonte: Comic Book Resources