Kelly Thompson parla, dalle pagine di Marvel.com, delle supereoine di A-Force, la serie da lei scritta per i disegni di Ben Caldwell e – per la durata di Civil War IIPaulo Siqueira. Capitan Marvel, She-Hulk e compagnia sono di fronte alla prova della seconda Guerra Civile e la loro autrice traccia un quadro della situazione interna al gruppo e un ritratto di ognuna delle sue componenti, spiegando le loro scelte di campo e le ragioni che vi stanno dietro.

 

A-Force #8, copertina di Paulo Siqueira

A-Force #8, copertina di Paulo Siqueira

Penso che scrivere A-Force – che ovviamente non è una storia fondamentale per Civil War II, ma accoglie personaggi che ne stanno al centro – sia una sfida, di questi tempi. Secondo me il nostro obiettivo è quello di raccontare una storia emotivamente coinvolgente che sia fedele alle relazioni che si sono venute a creare nella squadra e, contemporaneamente, faccia riferimento sensato agli eventi della Guerra Civile. Spero di esserci riuscita, perché non era facile.

Sono stata molto entusiasta quando mi hanno detto che Carol sarebbe stata sotto i riflettori in una storia così complessa, ma anche seriamente preoccupata per She-Hulk, la mia preferita. A-Force è una storia i cui personaggi, perlopiù, appaiono principalmente su altre serie, quindi sono sempre preoccupata da quel che altri autori fanno con le mie protagoniste.

Allo stesso tempo, la natura stessa di Civil War II porta al disfacimento di famiglie. E noi ne avevamo creata una splendida, le cui divisioni sono per questo ancora più affascinanti da raccontare, per vedere cosa verrà portato a galla da tutto questo. Per me, come scrittrice, è un modo meraviglioso di mettere alla prova le mie eroine, far mostrare loro chi siano davvero.

Ovviamente, il crossover comporta una deviazione importante rispetto ai piani che avevo, ma ha certamente reso le cose interessanti e portato alla luce una serie di problemi stimolanti da affrontare, sia nelle storyline immediate che in futuro. Chiaro che mi è dispiaciuto mettere in pausa viaggi interplanetari e avventure cosmiche, ma spero di poterci tornare presto.

Personalmente, credo che la mia inclinazione sia per il team Iron Man, per quanto io desideri stare sempre dalla parte di Carol. Capisco la sua posizione, specialmente in quanto donna con una mentalità militare, ma il fine non può mai giustificare i mezzi, per me. Certo, è una posizione facile, la mia, dato che le mie scelte non decidono la vita di migliaia di persone. Per Carol è molto più complesso. Ma erodere diritti, anche in nome della sicurezza e della protezione più certa, porta sempre su strade pericolose.

 

La Thompson ha quindi fatto una rassegna delle componenti di A-Force descrivendo quale sia, secondo lei, lo stato d’animo con cui sceglierebbero o hanno scelto una parte in Civil War II.

 

A-Force #7, copertina di Ben Caldwell

A-Force #7, copertina di Ben Caldwell

Nico Minoru è una Runaway, prima di tutto, e lo sarà sempre. Contraria al sistema nel nucleo, non ha fiducia in chi pensa di avere il diritto di decidere per gli altri. Starebbe con Tony senza dubbio, in questo caso, anche se ha grande stima di Carol.

Dazzler ha molto da investire in tutto questo. Credo che il suo passato e quel che ha sopportato negli ultimi mesi la porterebbero a stare dalla parte di Carol. L’idea di fermare catastrofi prima che avvengano la attrae. Tuttavia, per il modo in cui la cosa viene proposta, credo che sarebbe in grado di vedere il problema da una prospettiva particolare, che le farebbe cambiare idea molto presto.

Singularity non ha dimestichezza con questioni morali non nette, in scale di grigio, dato che è ancora poco più di una ragazzina innocente. Ha problemi con la complessità della situazione ed è più preoccupata di vedere il gruppo diviso che di tutto il resto, impegnata a capire come rimetterlo insieme.

Medusa, come Carol, affronta la cosa da leader. Non le piace cambiare opinione, è una regina, è abituata a prendere decisioni per il proprio popolo e alle implicazioni politiche. Come tale, sa che nessun piano è privo di difetti e che ogni decisione di un capo, per quanto in buona fede, farà del male a qualcuno. Inoltre, Ulysses è un Inumano, quindi sosterrà lui e i suoi poteri.

Credo che Carl non possa permettersi di cambiare idea, dato che è la guida di uno dei due schieramenti. Nemmeno se lo volesse. E non credo lo voglia. Sente la responsabilità di una scelta che crede possa salvare il massimo numero di persone e fare del bene. I suoi propositi non verranno meno.

She-Hulk è il personaggio più controverso, per me. Secondo la mia visione, Jennifer non ha mai veramente scelto se stare dalla parte di Tony o di Carol. Bendis, nella sua infinita saggezza fumettistica, ha lasciato la cosa indefinita. Dopotutto, She-Hulk è un avvocato, crede nel giusto processo e non penso possa abbracciare fino in fondo il concetto di giustizia preventiva.

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Fonte: Marvel