Dopo il successo di Sacro/Profano e alla vigilia dell’uscita di ControNatura, è con noi Mirka Andolfo, una delle fumettiste più interessanti dell’attuale panorama italiano. Non un astro nascente, dato che possiamo annoverare la ventisettenne napoletana tra gli autori ormai affermati; certamente una delle personalità più complete ed eclettiche in circolazione. Colorista, disegnatrice dallo stile di grande adattabilità e dalle molteplici influenze, autrice completa che ha già affrontato con successo l’umorismo e ora si confronta con un percorso tutto nuovo, di cui ci parla in questa nostra chiacchierata.

 

Ciao, Mirka. E grazie mille per la disponibilità.

Ciao, Claudio, e grazie mille a voi. È sempre un piacere!

A qualche anno dal successo di Sacro/Profano, se ti guardi indietro e pensi al tuo percorso, come ti senti? Cos’hai imparato e come sono cambiati i tuoi obiettivi?

Sacro/Profano: Paradiso, copertina di Mirka AndolfoSono sicuramente molto felice. Sacro/Profano è nato quasi per gioco, per divertimento, e oggi a guardare indietro… wow! Devo dire che non sono stati anni facili, perché se è vero che mi hanno portato tante soddisfazioni, hanno richiesto anche tanti sacrifici. Ho imparato moltissimo grazie a S/P, che è il primo fumetto che io abbia mai scritto e disegnato. Quindi, in fin dei conti, devo a questo progetto la forza e il coraggio che ho trovato poi per fare tutto quello che è venuto dopo!

I miei obiettivi sono sempre i soliti: migliorarmi per diventare una grande professionista, un giorno, ed esprimere tutto quello che ho dentro grazie al disegno, in maniera sempre più sicura. Oggi, rispetto a tre anni fa, lo faccio con un po’ di esperienza in più, e quindi con un pelo di consapevolezza.

Ci tengo comunque a dire che Sacro/Profano non è un capitolo chiuso, per me: da un lato, la trilogia è stata venduta, grazie al lavoro dello Studio Arancia, in alcuni Paesi (Olanda, Germania, Spagna, e presto anche altrove…), a breve verranno fatti almeno un paio di annunci per il prossimo futuro. Ti confesso che dopo la trilogia, pensavo di “chiudere”, perché quella era la mia idea iniziale. Ma poi tutti, dal mio editor (che poi è anche il mio ragazzo, Davide Caci) ai miei lettori, passando per il mio editore, mi dicevano che c’era ancora tanto da raccontare. E in effetti è vero.

Vale però sempre la promessa che ho fatto a me stessa, prima che ai lettori: il giorno in cui non avrò più nulla da raccontare, Angelina e Damiano (e tutti i comprimari) torneranno in un cassetto. Ma non è ancora quel giorno, ecco!

Parliamo un po’ di ControNatura. Da quel che abbiamo capito, è un progetto meno comico e un po’ più serio nei temi. Confermi?

Decisamente, sì. Non è un fumetto umoristico come Sacro/Profano, racconta storie ben più cupe, ma lo fa comunque in maniera leggera. Non volevo fare qualcosa di particolarmente denso o serioso, penso sia un fumetto leggero per il modo in cui è raccontato e illustrato. Le tematiche importanti e (uso un parolone) sociali ci sono, ma sono parte di una storia. Una storia che ha anche alcune componenti simpatiche (e alcune sexy) che ci sono comunque (in minima parte) perché… fanno parte di me, mi vengono in automatico. Probabilmente, per come sono fatta, metterei battutine anche in un fumetto horror.

Al momento non abbiamo ancora divulgato molti dettagli, ma posso dire, in anteprima, che non si tratterà di un solo volume. E che sarà un fumetto in classico formato paperback americano (come i 100% Panini Comics), quindi 17 x 26, e ci saranno ottanta pagine di fumetto (suddivise in quattro capitoli da venti pagine ciascuno). Il primo volume è previsto per novembre in fumetteria (con anteprima a Lucca Comics, ovviamente). Ovviamente, con Panini, stiamo studiando una serie di iniziative e idee, ma è ancora presto per dire qualcosa.

Qualcosa sappiamo già e conferma una tua scelta ben precisa: invece che angeli e diavoli, questa volta i tuoi protagonisti sono animali antropomorfi. Pare che raccontare storie tramite creature non esattamente umane ti sia più congeniale. Credi che sia proprio così? E come mai?

Niente di più vero. E ti dirò di più: ci sono progetti – che non so se vedranno mai la luce – che ho in mente di sviluppare (anche da anni) che hanno dei veri esseri umani, che vivono in mondi decisamente più verosimili, ma per me deve esserci sempre e comunque un elemento fantastico o sovrannaturale. Il fatto è che non amo rappresentare la realtà così com’è… Mi piace vivere nei miei mondi e volare con la fantasia. Come autrice, ma anche nella vita di tutti i giorni. Poi amo molto i contrasti e le metafore: Sacro/Profano e ControNatura sono un esempio perfetto.

Parlando di differenze rispetto al passato, invece, con ControNatura ti confronterai con una sceneggiatura di respiro più ampio, questa volta, anche se S/P, pur episodico, aveva un suo sviluppo nel tempo? Un’arma in più che aggiungi al tuo arco di autrice. Cosa ci puoi dire della trama in generale del nuovo progetto?

ControNatura

Leslie e il suo misterioso amante

Sì, per me è una sfida immensa, ma è qualcosa che sentivo il bisogno di fare. Me ne sono accorta anche e soprattutto con il terzo volume di Sacro/Profano: le due storie di più di una pagina (quella iniziale e quella finale) sono state più lunghe del solito, e avrei voluto lo fossero ancora di più. Sentivo il bisogno di raccontare con ritmi più distesi e in spazi meno ristretti della singola tavola. Detto questo: raccontare storie lunghe, non umoristiche… è un’esperienza tutta nuova, per me. Ma è qualcosa che ho sempre voluto fare.

La trama non penso la svelerò mai troppo: mi piace lasciarla con un alone di mistero. Posso dire quello che è chiaro dalle varie preview: Leslie è una maialina che vive in un mondo popolato da animali antropomorfi. In questa società decisamente distopica (non è un caso che sulla mia scrivania ci siano, da mesi, i due capolavori di Orwell, 1984 e La fattoria degli animali). Il governo interviene pesantemente nella vita dei cittadini, nella sfera personale, che dovrebbe essere “privata”, di ciascuno. Quali sono quei rapporti considerati contro natura? Be’, vedendo le anteprime qualcosina si potrebbe intuire. Ma quella è la punta dell’iceberg.

Leslie è una semplice maialina che ama il sushi e fa un lavoro da schifo, con un capo tremendo e viscido, e vive con Trish, la sua migliore amica. E poi… senza esagerare con gli spoiler, posso dirti che nella storia c’è anche molto mistero, e persino un tocco di fantasy con parecchia sensualità.

Infatti anche questa volta vediamo corpi femminili estremamente sexy. L’erotismo divertito e giocoso è chiaramente uno degli elementi del tuo fumetto che ha fatto breccia nel cuore dei lettori. Pensi che sia un tema narrativo ancora da sdoganare, nel nostro fumetto?

ControNatura, copertina di Mirka AndolfoAmmetto che… non saprei risponderti. Dietro a quello che faccio raramente c’è premeditazione: io ho sempre disegnato questo genere di soggetti, mi piace la sensualità, mi piace disegnare le belle ragazze. Posso solo dire che in Italia vedo ancora tanto “timore”: tolto il fumetto veramente erotico, l’impressione che ho è che ci sia ancora tanto perbenismo.

Per esempio, Sacro/Profano non è assolutamente pornografico, potremmo definirlo sensuale o soft erotico (ma nemmeno, forse!). Una commedia appena appena sexy, ecco. Eppure, moltissime persone le ho viste imbarazzarsi o dirmi che non lo possono leggere in giro. “Se mia moglie lo trova a casa si arrabbia perché è osé”. Mi chiedo cosa succederebbe se facessi qualcosa di realmente spinto!

Per fortuna, dall’altro lato, mi stupisce quante persone si sono affezionate al lato tenero e romantico di S/P, e delle tante coppie che lo leggono insieme. In generale, poi, nell’era di internet, è relativamente facile l’equazione donnine discinte = big likes, ma onestamente non è che la cosa mi interessi più di tanto, perché io disegno per il piacere di farlo, dato che (a differenza di sempre più autori, purtroppo) so che il mondo reale è una cosa, e internet è un’altra. E lo dico ben consapevole del fatto che buona parte del successo di S/P ha origine sul web.

A proposito di belle donne a fumetti, hai partecipato all’iniziativa DC Comics Bombshells, realizzando storie che vedono protagoniste alcune delle icone femminili del fumetto americano, ritratte in stile pin-up. Com’è andata? Come sei entrata in contatto con la major e cosa ci puoi dire di quest’esperienza?

Cosmic Blue, tavola di Mirka Andolfo

Cosmic Blue

In realtà, sto ancora partecipando alla serie DC Bombshells, e sono estremamente contenta e orgogliosa. Sono entrata regolarmente sulla serie poco meno di un anno fa, e faccio un paio di episodi (da dieci pagine l’uno) al mese. La serie è estremamente intrigante e stimolante. Le sceneggiature di Marguerite Bennett (con cui avevo già avuto il piacere di lavorare in Dynamite) sono sempre divertenti e piene d’azione, e io mi alterno con altri bravissimi artisti.

L’opportunità si è presentata dopo una storia che avevo illustrato per un’antologia in Vertigo, grazie a un’editor davvero eccezionale, con la quale avevo già lavorato in precedenza, e che mi aveva coinvolta in quel progetto. Le tavole della mia storia sono finite in mano al group editor che si occupa, tra le altre cose, di Bombshells. E mi ha assegnato le mie prime due sceneggiature, con protagonista – hurrà! – Harley Quinn.

Devo dire che, sia con lui che con la attuale editor che ora segue la testata, mi sono trovata benissimo: non solo sono sempre stati disponibili e comprensivi, ma mi hanno anche sempre trattato con una gentilezza straordinaria. In generale, la DC come azienda si prende davvero cura dei talenti con cui lavora: questa esperienza, devo ammetterlo, è la migliore di sempre. Ogni giorno mi chiedo se sto sognando, per quei trenta secondi che ho prima di rimettermi, testa bassa, a disegnare!

Sarà un primo passo per entrare anche tu nell’Italian Invasion dei disegnatori che si sono fatti apprezzare al di là dell’Atlantico, guidata da Camuncoli e Pichelli? Pensi che il tuo destino sia in quella parte del mondo a fumetti?

Non sono brava come loro e non so se lo sarò mai, ma cerco di fare del mio meglio. Sinceramente, però, penso di sì: quel mercato fa per me. Negli anni, come colorista e come illustratrice, ho lavorato per tante case editrici italiane, francesi, europee e americane, ma mai prima d’ora mi ero sentita così bene. Mi trovo totalmente a mio agio con i comics, anche se una volta non ci avrei mai scommesso. Pensavo sarei diventata una “mangaka”, ed ero il tipo di ragazzina convinta che i comics non li avrebbe mai e poi mai letti, figuriamoci disegnati (quanto ero sciocca?)! Poi, ovviamente, ho imparato a leggerli, ammirarli, apprezzarli e conoscerli. E comunque, sotto sotto, vorrei ancora fare la mangaka. il mio amore per il fumetto giapponese è intatto!

A proposito di comics, ControNatura sarà pubblicato dalla nostra major italiana nel campo: Panini. In precedenza hai lavorato per Disney, anche se solo come colorista. Com’è lavorare per un grosso editore, rispetto alla collaborazione con etichette più piccole come Dentiblù?

Faccio una piccola premessa: i Dentiblù sono un’etichetta piccola, soprattutto se paragonata a nomi così altisonanti, ma sono dei grandi professionisti e io mi trovo benissimo a lavorare con loro. Con Panini, devo dire, mi trovo benissimo. Tutti, dal primo momento, si sono impegnati per farmi sentire subito a mio agio. Ovviamente sento il peso di essere pubblicata dalla stessa casa editrice di Leo Ortolani (tanto per non fare nomi), e sono felicissima di questa collaborazione, e della loro fiducia in ControNatura.

Per risponderti: alla fin fine, per quella che è la mia esperienza, direi che differenze non ne vedo, perché quello che conta sono sempre le persone con cui ti interfacci (e lì, sì, puoi avere fortuna e sfortuna…).

E restando sempre in Italia? Quale destino per i tuoi lavori passati e quelli futuri?

Eh, bella domanda… Per i miei lavori passati, ogni tanto vengono ancora ristampate storie che ho colorato per Topolino, Sacro/Profano continua a essere in catalogo (e ristampato ogni volta che sia necessario), e di quando in quando mi diverto a fare qualche incursione (come la cover di Prison School fatta per gli amici di Star Comics, per esempio) qua e là.

Per il futuro, onestamente, non lo so: al momento ho difficoltà a programmare, perché tra la DC, ControNatura e Sacro/Profano, il mio tempo è esauritissimo (di recente ho dovuto rifiutare anche ottimi lavori, alcuni che desideravo particolarmente). Ho idee nel cassetto, e tanta voglia di fare: la mia strada penso e spero sia sempre più americana, ma chissà? Se un anno fa avessero ipotizzato una mia nuova serie, per Panini Comics, avrei risposto: “Ma no, dai, è impossibile”!

ControNatura di Mirka Andolfo