Il prossimo 3 agosto inizierà l’era Rebirth della Suicide Squad, protagonista di una nuovissima serie scritta da Rob Williams e disegnata da Jim Lee e Philip Tan. C’è grande attesa per questo titolo, sia per il ritorno di Lee come artista di una serie regolare che per i protagonisti stessi, presto sul grande schermo nel film Suicide Squad di David Ayer.

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Lee e Tan hanno recentemente parlato della nuova vita della Task Force X, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della DC Comics.

 

Suicide Squad #1, copertina di Jim LeeLee – Ognuno di noi illustrerà un diverso arco narrativo. Allo stesso tempo io aiuterò Philip nelle sue storie e lui che farà lo stesso con me, se ce ne sarà bisogno. Questo vuol dire che potremmo collaborare nel realizzare gli sfondi o qualsiasi altra cosa. Questo è uno dei motivi per cui volevo lavorare con Philip. È davvero talentoso, ha molto entusiasmo e parecchio tempo libero.

Tan – Questo non è vero!

Lee – Sto scherzando! Ma il fatto che abitiamo vicini ci permette di trovarci e lavorare al progetto, capire cosa posso fare io, cosa può fare lui, cosa ha senso e cosa no, cercando di raggiungere il risultato che vogliamo ottenere, ossia realizzare il miglior fumetto possibile.

Tan – Quello che in molti non vedono davvero è il nostro team nel complesso, dagli inchiostratori ai coloristi, che contribuiscono in maniera significativa al progetto. Ovviamente Scott Williams metto molto di sé in ogni pagina che realizza con Jim. Io mi sono ritrovato con Jonathan Glapion. Inoltre, sto cercando di avere un tratto di matita più aggressivo e libero. Non perché voglia risparmiare tempo, è semplicemente un modo per sviluppare una chimica migliore nel processo creativo.

 

Jim Lee ha poi raccontato come si è trovato coinvolto in Suicide Squad.

 

Lee – Sono un grande fan del concept originale. Penso abbia delle premesse uniche. Sono sempre stato un appassionato di film come Quella sporca dozzina e Mission: Impossibile. Suicide Squad possiede tutti questi elementi. Inoltre, sostanzialmente, è l’unico fumetto dove i protagonisti possono morire e restare morti, perché è qualcosa di coerente con la premessa iniziale. Compiono missioni pericolose, suicide. Hanno questi ordigni impiantati nelle loro teste che possono esplodere se non eseguono gli ordini. Penso che tutto questo porti a una storia con molta tensione, in cui non sai cosa potrebbe accadere. Qualcosa di molto figo per una serie regolare.

 

Sempre Lee ha poi anticipato qualcosa sulla trama della nuova serie, sulla quale aleggia ancora molto mistero:

 

Lee – Inizierà tutto con diverse missioni e salvataggi, qualcosa di davvero divertente da disegnare. Saranno infiltrazioni parecchio innovative: non si recheranno in un determinato carcere con una chiave in grado di aprire qualunque porta. È qualcosa di più complesso, che solo persone costrette a compiere questo genere missioni farebbero. Gli antagonisti, poi, sono davvero inaspettati. Posso solo dire che si tratta di personaggi che non vi sareste mai aspettati di vedere in un fumetto della Suicide Squad.

 

Infine, i due hanno confessato il nome del loro personaggio preferito della squadra:

 

Suicide Squad #2, copertina di Jim LeeTan – Croc.

Lee – Il tuo preferito è Killer Croc? È proprio divertente.

Tan – Già.

Lee – Perché è un mostro, e i mostri sono divertenti. Hanno un’anatomia e muscolatura particolari. Per me, è Harley Quinn. E mi piace metterla in scena con Croc. Come una combinazione tra burro di arachidi e cioccolato.

Tan – Ho chiesto a Jim se possiamo inserire qualche villain di Batman.

Lee – A quanto pare, è un grande fan del Pinguino!

 

 

Fonte: DC Comics