Tocca a Tom Brevoort, direttore degli editor Marvel, commentare una delle notizie più importanti appena giunte da Civil War II, ormai al terzo albo (di sette). Ovviamente, quanto segue è colmo di SPOILER per tutti coloro che non sanno dei recenti sorprendenti sviluppi.

 

La decisione è stata presa da Brian Michael Bendis per ragioni del tutto narrative e si è manifestata in maniera inaspettata per i lettori, con il massimo grado di drammaticità possibile.

 

Un commento reso necessario dal fatto che la morte di Bruce Banner – dopo le gravi conseguenze subite da sua cugina Jennifer Walters alias She-Hulk all’inizio della saga – rappresenta il secondo duro colpo per un personaggio legato al Gigante di Giada. L’ipotesi suggerita dal redattore di Newsarama che conduce l’intervista è che si stia facendo spazio per Amadeus Cho, l’attuale Hulk.

 

Civil War II #5, copertina di Marko DjurdjevićAmadeus era già “il vero Hulk” e non aveva certamente bisogno di questo evento per esserlo. Non credo che si possa leggere una decisione editoriale in quel che stiamo facendo. Anche Gerry Duggan, nel suo ciclo sul personaggio che coinvolgeva Doc Green, aveva ridotto di molto il personaggi legati ai raggi Gamma. Non c’erano ragioni promozionali allora e non penso sia il caso di cercarne oggi.

Il fatto che molti personaggi siano cambiati, sostituiti o affiancati da altri che ne portano il nome è il risultato dello spirito del tempo che vive attorno a noi, e all’interno della nostra casa editrice, portato alla luce dai nostri autori. Non so se ci sia mai stato un periodo Marvel in cui le nostre figure fondamentali sono state altrettanto sconvolte o fuori dagli schemi classici.

Ma questo dice anche che il mondo dei comics, come quello reale, si muove più velocemente di quanto facesse un tempo. Se penso a Secret Wars, ad esempio, mi pare che sia passata una vita da quando è terminato, invece sono solo sei mesi. Tutto è accelerato, rispetto al passato e, di conseguenza, i personaggi cambiano molto più in fretta.

Detto questo, non è che sia impossibile ritrovare la storia dei nostri personaggi in ciò che stiamo pubblicando. Così come non è impossibile vedere le connessioni tra quel che accade nell’Universo Marvel e nel Marvel Cinematic Universe. Sono storie seriali. Tutto può succedere.

 

Brevoort ha quindi parlato dell’importanza di alcuni tie-in del mega-evento, a partire da The Accused, che vedrà Occhio di Falco sotto processo e di cui vi abbiamo parlato ieri in un articolo fortemente SPOILER. Ma anche miniserie satellite come Civil War II: Kingpin e le storie di Squadron Supreme danno una prospettiva interessante su Ulysses, l’Inumano attorno a cui ruota il dilemma degli eroi sulla legittimità dell’intervento preventivo per sventare catastrofi.

 

Civil War II #3La morte di Bruce Banner è decisamente il momento di svolta fondamentale di tutta questa storia. Il treno era già su binari destinati a deragliare. Se questo evento non fosse accaduto, se Clint non avesse scoccato la freccia, un sacco di fatti sarebbero comunque accaduti e la domanda sulla legittimità nell’utilizzo dei poteri di Ulysses sarebbe stata comunque nell’aria.

Ma questo è comunque il momento divisivo più forte della storia, che coinvolge, virtualmente, tutti i personaggi che ne fanno parte e, presumibilmente, anche quelli che ne sono distanti. Pensate a quanto possa essere terribile vedere l’uomo che fu Hulk abbattuto in un attimo, con tale terribile precisione.

La cosa scatenerà reazioni in entrambi gli schieramenti. Non è difficile pensare che molti, nella comunità degli eroi, siano sollevati dalla morte di Banner, per motivi comprensibili. Vedremo gli eroi farsi domande diverse e darsi risposte diverse. Immagino che esse saranno al centro di una serie come Champions, in cui vedremo i più giovani tra gli eroi prendere una posizione di forte contrasto rispetto a molti loro mentori.

 

Brevoort avverte, però, che pensare a una divisione solo generazionale è una semplificazione e che siamo molto distanti, all’indomani del numero #3, dall’avere tutti gli elementi per trarre le conclusioni su Civil War II. La certezza è che non sarà uno solo il confine che dividerà un eroe dall’altro nella nuova era Marvel NOW!, ma il panorama somiglierà più a un piatto rotto in mille pezzi, in frammenti isolati.

 

Se volete sapere da cosa dipenderà il punto di rottura di Tony Stark per cui finirà per abbandonare l’armatura, aspettate e vedrete. Abbiamo ucciso Rhodey, abbiamo ucciso Banner, abbiamo quasi ucciso She-Hulk. Non si scherza granché, in Civil War II, quindi non pensiate che qualcuno in particolare sia al sicuro.

Ci sono ancora due o tre momenti che vi lasceranno – speriamo – a bocca aperta, nella miniserie. In ogni singolo albo capiterà qualcosa di scioccante e nel numero #4 scopriremo molto di più su Ulysses e i suoi poteri. Le fazioni si formeranno e comprenderanno i più strani compagni di squadra che possiate immaginare. E la vera battaglia avrà inizio. L’azione prenderà il volo prima della fine del prossimo numero.

 

 

Fonte: Newsarama