I percorsi che scegliamo nella nostra esistenza, definiscono le nostre esistenze. Ventitré anni fa, una semplice passeggiata verso casa ha cambiato la mia in modo del tutto imprevedibile. In pochi secondi la mia vita era distrutta, a causa di un’aggressione che mi ha spezzato nello spirito e nel corpo. Il mondo confortevole che mi ero costruito attorno era perduto ed era dolorosamente evidente che avrei dovuto affrontare da solo il sentiero verso la riabilitazione, qualora avessi deciso di imboccarlo.
Forse, però, non avevo del tutto ragione. Da qualche parte, fra l’immaginazione e l’allucinazione, c’era una luce a guidarmi, nel reame in cui nascono le creazioni degli scrittori. In quel mondo ero solito cercare consiglio e saggezza da parte dei personaggi delle mie storie: Batman e il serraglio dei suoi nemici, in questo caso. Da scrittore di vicende in cui l’eroe arriva sempre appena in tempo e il cattivo cade infallibilmente sotto il colpi della giustizia, mi sono trovato in difficoltà nel sostenere i valori di cui raccontavo. Nessun eroe mi aveva salvato quella notte e mi avrebbe aiutato nei giorni successivi.
Eppure, attraverso i dialoghi che avvenivano tra i fantasmi del mio cervello, mi convinsi che, anche senza l’aiuto di un eroe in costume, avrei potuto rialzarmi e sopravvivere. Ora, più di due decadi dopo, sento di avere messo in prospettiva quell’incidente e ritengo di poter raccontare la mia storia a persone che potrebbero trovarsi a un bivio non diverso da quello di allora.
Fonte: Vertigo Comics
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