Istantanee dagli Stati Uniti: Tom King è uno degli autori più interessanti dell’attuale mondo dei comics e Vision una serie Marvel assolutamente fuori dal coro. Quello che i critici e il suo stesso sceneggiatore definiscono “dramma shakespeariano”, che vede il sintezoide cercare di costruirsi una parvenza di vita normale con la sua famiglia artificiale, è considerato uno dei cicli narrativi attualmente in corso di qualità più alta. Noi, che ancora non abbiamo avuto la fortuna di toccare con mano, vi riportiamo le parole dello stesso King, che si appresta ad approcciare il secondo ciclo di storie della serie, prima di abbandonare Visione e la Marvel e passare in esclusiva alla DC Comics.

 

Vision #8, copertina di Mike Del Mundo

Vision #8, copertina di Mike Del Mundo

Ho definito Vision il “momento Vertigo” della Marvel. Un’espressione che mi piace molto, anche se forse suona terribilmente presuntuosa da parte mia. Non voglio giudicare il mio lavoro, anche se sono consapevole di ogni suo difetto, anche se non ne trovo in quello di Gabriel Hernandez Walta e Jordie Bellaire [disegnatore e colorista della serie – NdR].

La gente sembra apprezzare quel che stiamo facendo e posso solo dire che la storia è proprio quella che volevo raccontare. La Marvel mi sta lasciando fare cose folli e pienamente inserite nella continuity, rendendo questo fumetto un caso del tutto particolare. Nessuno mi mette bastoni fra le ruote e tutto dipende da me. Spero di essere all’altezza.

Adoro il passato di Visione e le storie che lo riguardano, il modo in cui è connesso con moltissimi personaggi dell’Universo Marvel in maniere piuttosto bizzaree. Ad esempio Agatha Harkness, strega di Wundagore, nutrice dell’Alto Evoluzionario, un tempo coinvolta nell’esistenza di Magneto e ora narratrice del primo ciclo della nostra storia.

Vision è in qualche modo un racconto fantascientifico alla Asimov, ma volevo utilizzare anche un po’ dell’elemento magico, per creare un contrasto tematico tra la vita ipertecnologica di un androide che cerca di controllare il proprio presente e la componente mistica che guarda avanti nel futuro.

Vision #7, copertina di Mike Del MundoTrascinato in quella che pare una spirale discendente senza scampo, Visione ha cancellato le sue emozioni, ma non tutte. Ha operato una sorta di reboot di sistema, non si è trasformato nel signor Spock, dominato completamente dalla logica.

Diciamo che ha fatto tabula rasa per ripartire da zero. Come in ogni dramma shakespeariano, l’eroe ha un difetto che lo porta alla tragedia: quello di Visione è il suo desiderio di essere umano, normale. Una caratteristica nobile.

Come Amleto, che non uccide il proprio zio all’istante, ma lo fa in maniera teatrale, così da esporne la colpa di fronte a tutti, da fare giustizia, attirando così la sventura su di sé e sui suoi cari, anche Visione sta cercando di ottenere qualcosa di buono. Ma, nel processo, è preda dell’ossessione che lo dilania internamente. Credo che questo dica moltissimo delle emozioni che tutti noi proviamo nella nostra vita, quando gli obiettivi che ci siamo dati iniziano a farci del male.

 

Non vogliamo anticiparvi nulla di questa storia così trascinante e particolare, ma nell’intervista rilasciata a Newsarama, Tom King spiega molto bene il percorso di Visione tramite un preciso evento. Nel suo tentativo di diventare umano, di comprendere appieno il sentimento di empatia e di compassione, il sintezoide si troverà a dover negoziare il proprio senso di giustizia di fronte all’affetto per una persona. Una contraddizione che lo metterà in grande crisi e, da eroe e Vendicatore, metterà in dubbio la sua affidabilità come testimone, di fronte alla gente comune come anche ai suoi compagni di squadra.

 

Vision #3, copertina di Mike Del MundoSono un grande fan degli Avengers. Il numero #300 della loro serie è il primo fumetto che abbia mai letto. Per me, scrivere storie che li coinvolgano è un grande onore. Per quanto riguarda Scarlet, sappiate che l’ho sempre considerata come una presenza aleggiante nella storia, per quanto non presente inizialmente nelle pagine.

La sua relazione passata con Visione è il presupposto di tutto quel che racconto e, nel numero #7, vi mostreremo in modo preciso in quali termini. Del resto, quando siamo in una relazione con una persona, il nostro passato ne influenza la natura, le nostre storie d’amore restano con noi per tutta la vita, come gli errori compiuti o meno. Per Visione non è diverso.

Il suo rapporto con Wanda è sempre stato incredibilmente intenso. Sono stati sposati, hanno avuto figli, poi ne sono usciti e Wanda si è innamorata del “fratello” di Visione. Un vero e proprio ottovolante emotivo, che ha scolpito la personalità dell’androide in modo indelebile.

 

Nel secondo arco narrativo della serie, i Vendicatori avranno un ruolo sempre più importante, dato che sono destinati ad affrontare Visione e metterlo di fronte alle sue scelte e alle sue attuali colpe. King ci avverte che non ci saranno soluzioni semplici e nette per la situazione che si è venuta a creare, per la carenza di fiducia tra l’eroe e i compagni. La speranza dello scrittore è che la conclusione della sua run sulla serie, che arriverà con il dodicesimo numero, sia in grado di spezzare il cuore ai lettori, nel senso migliore del termine.

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Fonte: Newsarama