La seconda stagione di Jupiter’s Legacy (QUI la recensione della prima) è ormai in procinto di uscire negli Stati Uniti e Mark Millar, autore di questo poema epico e supereroistico in salsa fantascientifica che ha trovato l’affetto dei fan nella forma di uno dei più grandi successi di vendita Image Comics degli ultimi anni, ne parla nell’intervista che vi riassumiamo qui di seguito, rilasciata per le pagine di Comicbook.com.

 

Jupiter's Legacy 2 #1, variant cover di Rob Liefeld

Jupiter’s Legacy 2 #1, variant cover di Rob Liefeld

Come già nel mio Empress, anche in questo secondo volume di Jupiter’s Legacy vedrete dei bambini. Me lo fate notare in tanti, ma non è che sia intenzionale. Qualcuno ha detto che sono attratto da ciò che procura speranza, ed è vero, sia da lettore che da autore. I temi realmente dark fanno parte della decade scorsa, anche nelle grazie del pubblico. Il picco è stato raggiunto da The Dark Knight, al cinema, mentre ora sono film come The Avengers a dettare la linea, come se la nostra civiltà avesse improvvisamente bisogno di storie più spensierate.

Se guardo alla mia produzione di fine anni Zero, c’è molta oscurità. Sei anni dopo, ecco fumetti come Starlight e Chrononauts. Persino Jupiter’s Legacy prende le mosse in un’atmosfera buia e poi ecco apparire Jason, il bambino, che trasforma la scena in luce. Più o meno il contrario di quel che è successo alla genesi dei fumetti di supereroi negli ultimi trent’anni, in cui situazioni positive venivano costantemente trasformate in negative.

Del resto, c’è qualcosa nel concetto stesso di un bambino con superpoteri che mi diverte moltissimo. Da ragazzo ero un fan di Superboy, personaggio entusiasmante perché era più o meno Superman, ma affrontava questioni con cui ci siamo tutti misurati a scuola. C’era un divertimento, in quelle storie, che ha latitato le pagine per parecchio tempo, almeno vent’anni di fumetti in cui nessun supereroe ha avuto il permesso di essere semplicemente un ragazzino.

 

Dopo un’epoca di narrativa decostruttiva, Millar vuole fare di Jupiter’s Legacy una storia di ricostruzione della figura dell’eroe, che torna ad avere identità segrete, basi segrete e altre caratteristiche classiche che spesso vengono ignorate, oggigiorno, nelle storie di Marvel e DC Comics e che invece sono preziose. Millar è orgoglioso di riportare in auge una serie di topos della vecchia scuola e definisce quest’opera una rivisitazione dell’idea di supereroe nata dopo gli anni Venti del secolo scorso, condotta come una trilogia, che si concluderà con il terzo volume, già progettato, che dovremmo vedere entro cinque anni.

 

Tanta infanzia e parecchia diversità etnica, che progettavo di mostrare nei miei fumetti da ben prima che Marvel e DC iniziassero a mescolare le loro carte. Oggi come oggi, c’è qualcosa di decisamente noioso nel vedere un protagonista maschio, di trent’anni e bianco. Direi che ce ne sono in giro abbastanza da abbastanza tempo, con cui quel tipo demografico di pubblico possa identificarsi facilmente.

Invece è importante raccontare storie riguardo altre età, altri generi sessuali, altre identità personali, perché questo ti porta, immancabilmente, a proporre vicende e intrecci diversi. Raccontare le avventure di una madre, cambia le regole del gioco in modo importante, per esempio, sia a livello conscio che a livello inconscio, per un autore. Inoltre una mamma con un ruolo da eroe è qualcosa che non si vede moltissimo nella cultura pop, nell’intrattenimento mainstream.

 

Jupiter’s Legacy, storia disegnata da uno degli artisti più amati del mondo dei comics degli ultimi decenni, nientemeno che Frank Quitely, è già in fase di adattamento  per il grande schermo, come spesso succede con i fumetti di Mark Millar. Sono i fratelli e sceneggiatori Brian e Mark Gunn ad essere impegnati nella stesura delle sceneggiature per il cinema. I due hanno incontrato Millar e Quitely e rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa.

 

Siamo innamorati del fatto che si tratti di una storia di supereroi che in realtà parla di famiglie e del modo in cui si appropria dell’iconografia di genere per poi renderla appetibile a chiunque abbia difficoltà di relazione con i propri genitori, fratelli o figli. Si tratta di una storia di grandissima umanità, in cui viene messa in mostra la difficoltà nel riempire le scarpe di chi ci ha preceduto, di essere all’altezza dei nostri antenati prossimi e antichi. Le nuove generazioni sono spesso a confronto con la sensazione di non valere quanto quelle precedenti, il che rende il tema attualissimo.

 

Se pensate che Mark Millar scriva ormai fumetti solo per la gioia di regalarli a Hollywood, però, vi sbagliate di grosso. Ecco l’ultima, bizzarra iniziativa di promozione che l’autore stesso ha annunciato sul forum deidcato al Millarworld.

 

Abbiamo sepolto dieci copie di Jupiter’s Legacy 2 #1 in giro per il mondo e tra poco avrete modo di mettervi a cercarle. La settimana prima dell’uscita, inizieremo a postare indizi fotografici sui luoghi in cui si trovano. Ogni continente è coinvolto. Siamo in UK, Irlanda, America, Europa, Australia, Nuova Zelanda, Asia e Russia. Gli indizi saranno fotografie dei luoghi precisi dei sepoltura e testi specifici per aiutarvi a scovarli.

Cosa si vince? Ebbene, la lettura in anticipo di una settimana di Jupiter’s Legacy 2 #1, ma se posterete una foto di voi con la copia, vi manderemo anche un albo firmato e uno schizzo originale di Frank Quitely personalizzato per voi. Insomma, una figata. Restate sintonizzati e aspettate gli indizi a partire dal 22 giugno.

 

 

Fonti: Millarworld.tv | Comicbook.com | Comic Book Resources