Batman: The Dark Knight Returns - The Last Crusade #1, copertina di Jim LeeNegli Stati Uniti manca ormai pochissimo all’uscita di Batman: The Dark Knight Returns – The Last Crusade #1, prequel ufficiale della leggendaria miniserie Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. La storia di 57 pagine farà luce sull’uccisione del secondo Robin (Jason Todd) da parte di Joker nella versione di questo universo alternativo e sarà scritta dallo stesso Miller per i disegni di John Romita Jr.

In questo one-shot verranno finalmente narrati alcuni eventi solo accennati ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, come il motivo per cui il Crociato Incappucciato si ritirò dalla lotta al crimine, il suo rapporto con Robin e molto altro ancora.

Frank Miller e John Romita Jr. hanno recentemente discusso con IGN della loro storia, partendo dalle origini del loro sodalizio creativo, la miniserie del 1993 Daredevil: L’Uomo Senza Paura realizzata per la Marvel:

 

Miller – La mia attitudine nei confronti di John è “sempre e comunque”. Mi diverto troppo a lavorare con lui. La cosa pericolosa è che se gli dai un centimetro, lui potrebbe restituirti un chilometro. Ai tempi della storia su Daredevil gli avevo passato il soggetto e lui ha cominciato ad aggiungere elementi fino a dar vita a una cosa tipo quindici volte più lunga di quanto inizialmente pianificato.

Romita Jr. – Anche per me vale il “sempre e comunque”. La cosa interessante è che Frank ha iniziato come artista e sa bene cosa va e non va inserito in una storia. È molto gratificante lavorare con un artista che è anche sceneggiatore, in un modo che non si può comprendere finché non ti ci trovi, è l’aspetto migliore della nostra collaborazione. Le due cose più belle alle quali ho lavorato in tutta la mia vita sono quelle di Frank. quest’ultima, poi, è stata una rivelazione: mi ha riportato alla mente i bellissimi ricordi di L’Uomo Senza Paura, che considero ancora oggi un’opera meravigliosa.

 

I due hanno poi parlato del perché sia necessario raccontare un prequel del capolavoro del 1986:

 

Batman: The Dark Knight Returns - The Last Crusade #1, anteprima 01Miller – L’aspetto preponderante è che ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro si erano generate parecchie domande implicite rimaste senza risposta e questo in genere significa che c’è una potenziale storia dietro da raccontare.

C’era un passaggio nel quale Batman fa riferimento a ciò che è accaduto a Jason, mentre spezza il collo di Joker. C’era la domanda sul perché mai Batman avesse abbandonato la lotta al crimine. E questi sono solo alcuni degli interrogativi sollevati in quella storia.

Ogni buon racconto include una backstory e, se questa è abbastanza valida, la voglia di tornare indietro e rivisitarla c’è sempre, cercando inoltre di raccontare qualcosa di nuovo.

Romita Jr. – Con la sola domanda “Cosa è successo a Jason?” si è potuto dar vita a una graphic novel di 57 pagine.

 

Miller – Penso che sia un personaggio fisiologicamente aggressivo, perché, se Dick Grayson è cresciuto all’ombra di Batman, il povero Jason è cresciuto sotto quella di Dick.

Batman: The Dark Knight Returns - The Last Crusade #1, anteprima 02Questo ragazzo ha sempre avuto molto da dimostrare. Nel mio All Star Batman e Robin ho raccontato di come Dick Grayson abbia fatto il suo debutto in maniera abbastanza pericolosa e irresponsabile. Con Jason tutto ciò è stato elevato al quadrato. Non c’è motivo per il quale non debba essere un po’ instabile. Ed è qualcosa che ha portato Batman a ritirarsi.

Romita Jr. – Per quanto mi riguarda, ho utilizzato dei riferimenti delle precedenti versioni, un paio di immagini che mi sono state inviate. Non c’era molto che potessi inventare, perché il personaggio esisteva già da precedentemente e bisognava anche tener conto di quanto successo ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, ma, proprio per ciò che gli accade, ho potuto giocare con le espressioni e con l’umore complessivo della storia.

Miller – Inoltre, credo che ci sia qualcosa di particolarmente ossessionante e strano nello scrivere di un personaggio che sai già essere condannato. Mi è successo in passato anche con Elektra. Conferisce allo scrittore e all’artista determinati vantaggi che in altri casi non avrebbero.

 

Inevitabile, si è poi passati a parlare di Joker:

 

Miller – In passato io e Alan Moore abbiamo avuto una discussione su Joker di circa sei ore. Lui pensava che Batman e Joker fossero personaggi speculari che erano stati in qualche modo separati alla nascita. Alan aveva anche una sorta di attitudine di relativismo morale riguardo ciò che è buono e cattivo.

Batman: The Dark Knight Returns - The Last Crusade #1, anteprima 03Io ho un punto di vista un po’ diverso, perché credo che Joker non sia così pazzo, quanto più demoniaco. È il male incarnato, ed è così maligno da riuscire ad andare oltre ogni umana comprensione. Questo è il suo aspetto più terrificante: il fatto che riesca a fare del male e distruggere al massimo delle sue potenzialità con naturalezza.

Romita Jr. – Con lui non vedi l’orrore finché effettivamente non si verifica. Questa versione di Joker è davvero il male incarnato.

Miller – Se avessi dovuto fare un casting del Joker per Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, probabilmente avrei scelto David Bowie, che credo fosse capace di incutere un grande senso di minaccia. Quella tra me e Alan fu davvero una bella discussione.

Sapete, una persona completamente e assolutamente folle non sarebbe così efficace. Penso che la gente davvero fuori di testa non vada molto lontano nella vita, con eccezioni molto rare. Certo, possono uccidere qualcuno o poco più. Ci sono pazzi in grado di compiere azioni incredibilmente malvagie, come Hitler o Stalin, ma sono incredibilmente rari. Di solito il folle viene sempre catturato, mentre colui che è veramente malvagio può continuare ad agire per molto tempo.

 

 

Fonti: IGN | Jim Lee