A differenza dei supereroi nati durante la Golden Age del fumetto, quelli concepiti dalla nascente Marvel Comics riuscirono a conquistare i favori di pubblico e critica grazie alla loro capacità di accorciare le distanze tra il lettore e il protagonista della storia: lo stupefacente Uomo Ragno era, in abiti civili, il bersaglio dei bulli del suo liceo, l’Uomo senza Paura era un avvocato non vedente, per non parlare di Capitan America, simbolo della nazione che aveva vinto la Seconda Guerra Mondiale, ma anche uomo fuori dal tempo alienato da una società trasformata rispetto a quella che conosceva. La capacità di creare un’immediata empatia con i personaggi ha permesso ai cosiddetti supereroi con super-problemi di imporsi sulla Distinta Concorrenza e ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli aficionados.

La DC Comics ha in seguito appreso la lezione e nel corso dei decenni ha saputo plasmare personaggi in grado di ripresentare questa formula vincente senza tradire i propri canoni, po...