Come si fa a scrivere di quanto sia cool una serie a fumetti come Southern Bastards senza apparire come il più sfegatato dei fan e cercando di mantenere un po’ di deontologico contegno? È qualcosa di davvero difficile, credeteci. Specie se a scrivere è qualcuno che ha sempre amato le storie dell’America e sull’America, quella vera, quella rurale, sporca, violenta, quella terra (il Sud degli States) dove sono sono in vigore dei codici comportamentali che trascendono la legge, quando non la ignorano totalmente. Come si fa a parlare di un fumetto come quello creato da Jason Aaron e Jason Latour che ricorda così tanto serie TV che abbiamo amato come il cult Sons of Anarchy e la più recente Banshee, pur mantenendo una sua precisa identità, e un suo specifico linguaggio, dato che il fumetto è un medium a sé stante? Non lo sappiamo, ma ci vogliamo provare.

La storia: il primo volume di Southern Bastards, intitolato Questo era un uomo, ci presenta il personaggio di Ea...