Cosa accadrebbe se i personaggi di fantasia che hanno contraddistinto l’infanzia di un po’ tutti fossero realmente esistenti e vivessero in un mondo molto simile al nostro, se proprio non uguale? Come sarebbero i paperi e i topi della Disney nella loro vita quotidiana, postulando che le storie nelle quali li vediamo protagonisti fossero in sostanza il loro “lavoro”, come attori impegnati su un set per dar vita a un intrattenimento in grado di allietare e divertire una giovane audience?

Sono probabilmente queste le domande che si sono posti Marco Rincione e Giulio Rincione quando hanno ideato la loro serie a fumetti Paperi, la quale, perlomeno al momento, si compone di due albi auto-conclusivi intitolati PaperUgo e PaperPaolo, editi da Shockdom. Quello che gli autori hanno fatto è dare vita a due protagonisti che “strizzano il becco” ai più famosi Paperoga e Paolino Paperino, per portarli poi in un mondo reale, adulto e violento nel quale farli muover...