Business Zero To Superhero

Business Zero To Superhero

Marvel e DC Comics, rivali storiche nel mondo del fumetto e oggi più che mai al cinema, sono da sempre unite nel difendere un copyright di cui sono le uniche detentrici. Ci riferiamo all’uso del termine “superhero” in qualunque titolo o messaggio pubblicitario che non provenga dalle loro testate o dai loro uffici marketing. Il tipo di contesa e gli inconvenienti in cui possa incappare l’incauto utilizzatore del termine in oggetto, spinge costui solitamente a fare marcia indietro.

Non è il caso dell’imprenditore inglese Graham Jules. Chi ci segue da qualche anno, ricorderà bene il contenzioso legato al manuale Business Zero To Superhero, un saggio da lui scritto, su come costruire dal nulla una piccola azienda.

Non era mai accaduto in passato che durante una di queste diatribe legali fossero la Casa delle Idee e la Distinta Concorrenza a fare un passo indietro. L’industriale britannico non ha mai mollato dal 2014, si è documentato su un libro di diritto sulla Proprietà Intellettuale e ha sfidato i suoi avversati, rispondendo al loro reclamo.

Il risultato inaspettato è stato un improvviso cambio di atteggiamento delle due major, che hanno ripiegato su un’offerta di 2.000 sterline (oltre 2.500 euro), affinché Graham cambiasse l’intestazione del proprio volume. In seguito, quattro giorni prima di un’udienza fissata presso il Property Office di Londra, i due colossi statunitensi dell’intrattenimento hanno comunicato il loro abbandono, ufficialmente per “ragioni commerciali”.

Si tratta ovviamente di una strategia ben precisa: in caso di una sconfitta, chiunque avrebbe potuto impugnare questa sentenza contro le aziende di New York e Burbank. Ma tutto ciò può essere letto in ottica diversa, ovvero che in futuro, chi si appellerà a un ente preposto, potrà far valere le sue ragioni, ottenendo del denaro o addirittura avere la meglio.

 

 

Fonte: Bleeding Cool