Dopo l’esordio di Future Quest #1 la scorsa settimana, esce oggi negli Stati Uniti il primo numero di Scooby Apocalypse, con il quale la DC Comics vuole dare nuova vita ai celebri personaggi dei cartoni animati, all’interno del progetto Hanna-Barbera Beyond. Le classiche avventure della Misteri e Affini saranno inserite in un nuovo contesto fantascientifico, precisamente in un mondo apocalittico.

Questo originale approccio narrativo è stato ideato dagli scrittori J.M. DeMatteis (Spider-Man, Justice League) e Keith Giffen (Justice League, 52), con la collaborazione di Jim Lee (X-Men, Justice League), mentre i disegni sono del loro storico collaboratore Howard Porter (JLA, Batman: Arkham Night).

Scooby è ancora un cane parlante ed è il migliore amico di Shaggy. Velma è super intelligente, Daphne e Fred continuano a risolvere nuove indagini. Ma ci saranno alcuni cambiamenti, che gli autori hanno raccontato ai microfoni di Newsarama.

 

Scooby ApocalypseAvete aggiornato questi personaggi classici per un pubblico moderno. Com’è stato il processo creativo?

Keith Giffen –  È strano perché i lettori pensano che stravolgeremo i personaggi, gli faremo fare cose cupe e sanguinolente o cambiaremo completamente l’atmosfera della serie. Ma i protagonisti saranno loro stessi, ci limiteremo a giocare un po’ con le loro personalità – ad esempio, mostrando una Daphne un po’ più aggressiva di come l’abbiamo sempre vista – ma in fondo quando stai scrivendo Shaggy, stai scrivendo Shaggy. Sono i personaggi che guidano la storia, non il contrario.

J.M. DeMatteis – È esattamente ciò che succede a Batman e Superman, ci sono state così tante interpretazioni nel corso dei loro 80 anni di vita – da Adam West a Frank Miller, a Micheal Keaton fino a chissà cos’altro. Ma tutto ciò è sempre Batman, non importa quanto lo stravolgi, l’essenza del personaggio è sempre lì. Penso che lo stesso possa accadere anche per questi personaggi. Questa versione è per certi versi molto differente da quelle che abbiamo visto finora, perché li stiamo affrontando in modo più serio di quanto sia mai stato fatto: li consideriamo esseri umani realistici, ma l’essenza è quella dei personaggi che conoscete bene.

E lasciatemi chiarire che quando dico “più serio” non intendo dark, siamo io e Keith a scrivere l’albo, quindi ci sarà umorismo e prenderemo in giro i personaggi. Ma gli elementi horror saranno molto credibili e i protagonisti ci mostreranno i loro aspetti più umani.

Howard, anche il look dei personaggi è differente. Sei stato coinvolto nel character design?

Howard Porter – Sarebbe bello prendermi il merito per quanto il loro aspetto sia meraviglioso, ma il character design è opera di Jim Lee. Ho modificato il suo lavoro leggermente soltanto per adattarlo al mio stile di disegno. La sfida principale è stato Scooby-Doo, visto che inizialmente ho provato a raffigurarlo come un grosso alano realistico, ma non aveva lo stesso fascino; è diventato Scooby soltanto quando ho esagerato alcune caratteristiche ed è stato in grado di esprimere le emozioni per cui è tanto amato.

Però ho curato il design aggiornato della Mistery Machine, ora è un veicolo militare, un furgone corazzato.

Sappiamo che non volete anticipare troppo di Scooby, ma parlerà?

DeMatteis – Certo, e questo fatto nel fumetto avrà una spiegazione plausibile. Non ha un ampio vocabolario, ma può parlare.

Scooby Apocalypse #1, copertina di Jim LeeE magari potete spiegarci le emoticon viste nelle anteprime?

Porter – Scooby parlerà come nei cartoni, ma ha anche questo copricapo dal quale scaturiscono emoticon come vedreste su Twitter o su un iPhone, grazie alle quale reagisce a ciò che sta avvenendo intorno a lui. Questo modo di esprimere le emozioni integra in un certo modo il suo vocabolario limitato.

Avete pianificato una storia a lungo termine?

Giffen – È una serie regolare e la affrontiamo con una storia ad ampio respiro, ma affronteremo cose diverse durante il percorso. Ci sarà un grande mistero dietro a tutto ciò che accade ed elementi che dovremo approfondire per ottenere il quadro complessivo, ma ci divertiremo a realizzare ogni albo in modo spontaneo. Non sono un fan delle storie troppo pianificate.

DeMatteis –  Se le persone si aspettano un mistero in ogni albo con un inizio, uno sviluppo e una conclusione in cui a qualcuno viene tolta una maschera, non è il tipo di prodotto che stiamo realizzando. È una lunga storia epica, il mondo intero si sta trasformando e il cast cercherà di capire cosa diavolo stia succedendo e come possono risolvere la situazione.

La vostra run di Justice League ha umorismo, azione e dramma, ma anche molto sentimento, che credo sia l’elemento che l’ha resa così valida. Nel primo numero di Scooby Apocalypse ho notato che state facendo un lavoro simile, in particolar modo nella relazione tra Shaggy e Scooby.

DeMatteis – Per me la parte più importante di una sceneggiatura è quando i personaggi cominciano a parlarsi. È lì che rivelano chi sono. Il legame tra Scooby e Shaggy, anche se inconsciamente sai già che avranno quel tipo di relazione, non l’ho sentito fino a quando non è avvenuta la loro prima interazione.

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Scooby Apocalypse #1, anteprima 1

 

 

Fonte: Newsarama