Con l’uscita di Batman #51 negli Stati Uniti giunge a termine la lunga gestione di Scott Snyder e Greg Capullo della testata ammiraglia del Cavaliere Oscuro, iniziata quasi cinque anni fa con l’avvento del reboot editoriale de I Nuovi 52. Mentre non si hanno notizie sul futuro alla DC Comics di Capullo, prossimamente impegnato su una miniserie scritta da Mark Millar, per Snyder si tratta solo di un arrivederci al Crociato Incappucciato, in quanto nel rilancio editoriale Rebirth lo sceneggiatore scriverà la nuova serie All Star Batman, che promette di fare faville con un piglio più autoriale e meno legato alla continuity.

Snyder e Capullo hanno recentemente discusso con Newsarama di questa esperienza, analizzandone molti aspetti e anticipando qualcosa sul prossimo futuro:

 

Snyder – Dicevo a Greg che avrei accumulato un po’ di ritardo sulla consegna della sceneggiatura, perché è stata davvero dura scrivere una conclusione di questo fumetto. Oggi, continuiamo a scambiarci messaggi e sto già pensando a quello che potremmo realizzare insieme prossimamente. Ho già fornito un’idea di massima a Greg. Onestamente, vedendo quello che è in grado di fare con Mark Millar e come quel fumetto avrà un sapore diverso, sono molto contento per lui, così come lo sono per quello che abbiamo fatto assieme.

 

Capullo – Nel momento in cui stavo iniziando a lavorare all’ultimo numero, mia moglie, Jane, mi disse: “Devi essere molto triste, vero?” E io risposi: “No! Che dici? Io sono un vero uomo!” Non avrei mai pensato che potessi provare questo tipo di malinconia, ma ha cominciato a farsi sentire a poco a poco, a ogni pagina che disegnavo. Dovevo scrollarmela di dosso e fare il mio lavoro.

Subito dopo aver finito, ho sospirato e provato anche un certo sollievo, dato che le scadenze erano sempre molto pressanti. Ed è stato così per cinque anni. Poi, sempre Jane: “Oh, e di sicuro ti mancherà Scott!” La mia risposta, “Nah, sto bene. Sono un uomo!” Ma un secondo dopo gli mandavo abbracci virtuali per messaggio. Abbracci virili, ben intesi. Tipo quelli tra orsi. Ma sì, mi sento un po’ strano ora che sono lontano da lui e da quello che facevamo. Ci vogliamo bene e quindi capita che parliamo sempre del futuro: sono sempre incontri esplosivi, i nostri.

 

Snyder ha poi continuato anticipando qualcosa su Batman #51:

 

Snyder – Non voglio anticipare troppo. Ma credo che questo numero mostri quanto Batman sia un simbolo di coraggio e ispirazione. A volte viene dipinto in maniera molto oscura, ed è una versione che amo, ma lui è anche fonte di ispirazione. Questo numero è il nostro modo di raccontare questo aspetto di Batman.

 

Infine, è giunto il momento del commiato:

 

Batman #51, anteprima 03 di Greg CapulloCapullo – Per me, grandissima importanza ha avuto il nostro rapporto con i fan che hanno supportato Batman. Guardandomi alle spalle, quello su cui mi ritrovo a pensare è come la mia carriera sarebbe potuta essere differente se i lettori mi avessero sempre supportato come hanno fatto in questa occasione. Il modo in cui Batman mi ha influenzato è speculare a come i lettori l’hanno fatto. In maniera permanente. […] Hanno toccato le mie emozioni. La mia mente. Il mio cuore. Davvero. Provo questa fiera fedeltà nei loro confronti. Perché sono stati sempre dalla nostra parte, qualsiasi scelta facessimo e qualsiasi rischio ci prendessimo. Dunque, quello che porto con me da questa esperienza l’amore dei fan.

Snyder – La cosa di cui sono più fiero è la mia amicizia con Greg, e il tipo di collaborazione che abbiamo saputo sviluppare. E poi mi associo a quanto Greg ha detto riguardo il supporto dei fan. Per me, come scrittore, arrivare su Batman è stato incredibile, avevo solo un anno di gestione di Detective Comics alle spalle, non ho mai imparato tanto come in questo caso, e in particolare da Greg.

Ritengo, inoltre, che c’era qualcosa di molto personale nel lavorare su Batman, non solo perché è il mio personaggio preferito, ma anche perché è quello più intimidatorio per me da scrivere, lo è stato sin dal principio. Penso di aver vissuto una vera e propria curva di apprendimento, un processo del fuoco affascinante. È stato come immergersi fino al fondo di una piscina. E quello che i fan ti insegnano è di essere sempre te stesso sul fumetto a cui lavori, mostrando perché ami il personaggio. Se fai così, loro saranno sempre con te. Questa è una cosa che porterò sempre con me, come autore.

 

 

Fonte: Newsarama