Si definisce razzista colui che predica e pratica il razzismo nella sua accezione storica, cioè intesa come “ideologia, teoria, prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razza umane biologicamente e storicamente ‘superiori’, destinate al comando, e di altre ‘inferiori’, destinate alla sottomissione”. Questa la definizione estrapolata dal vocabolario Treccani. Tale concetto, fortemente distorto, è stato il fulcro intorno al quale i partiti nazionalsocialisti hanno dato il via a una stagione di terrore e morte culminata nella Seconda Guerra Mondiale. La narrativa a fumetti è da sempre sensibile a tematiche così delicate, anche con il suo genere supereroistico, che sembra il meno adatto a trattarlo. Grazie alla maturazione portata avanti negli anni Ottanta da Alan Moore e Frank Miller, i supereroi si scoprono umani e non più divinità e, in quanto tali, costretti a fare i conti con la realtà (politica, dimensione sociale ed economica) nella quale vengo...