La serie Power Man and Iron Fist è appena cominciata, la nuova collaborazione tra Luke Cage e Danny Rand nata da poco, ed ecco spuntare subito all’orizzonte Civil War II, con il suo carico di domande e con l’obbligo da schierarsi da una parte o dall’altra. David F. Walker, lo sceneggiatore della serie, ne parla ai microfoni di Comic Book Resources, in un’intervista in cui spunta anche un po’ di Italia, addirittura, ad essere presuntuosi, un pochino di BadComics.it. Sarà infatti il disegnatore e nostro autore Flaviano Armentaro a sostituire Sanford Greene in occasione dei tie-in di Civil War II.

 

Power Man and Iron Fist #6, copertina di Sanford GreeneL’amicizia appena rinsaldata tra i due è già in pericolo a causa della Guerra Civile. Sapere che sarebbe arrivata così in fretta è stato decisivo per decidere quale direzione prendere con la nostra storia fin da subito. La decisione di pensare al modo in cui il crossover avrebbe potuto dividere una coppia di amici come loro è stata immediata. Dopo una seduta con i miei editor e una metaforica con Luke e Danny, sono giunto a una conclusione.

I due saranno in effetti d’accordo e lotteranno insieme durante gli eventi di Civil War II. Il modo in cui si schiereranno non li dividerà dal punto di vista ideologico, ma sarà comunque un ostacolo fra loro. Non chiedetemi di essere più specifico. Saranno dalla stessa parte, ma il conflitto li metterà in crisi.

Il fatto di aver fatto parte dello schieramento di Cap e di aver avuto un ruolo importante durante la prima Guerra Civile influenzerà le loro decisioni. Hanno detestato quel che successe allora e questo ha il suo peso. Tutti e due sono increduli e preferirebbero qualunque cosa, piuttosto che ripetere quell’esperienza. Una invasione Skrull. Qualcosa che definisca in maniera semplice chi siano i buoni e chi i cattivi e che non li costringa a lottare con persone a cui vogliono bene, con i loro migliori amici.

La cosa li logora, oggi come allora, e non so cosa stiano facendo gli altri autori sulle rispettive serie, ma credo che tutti gli eroi saranno logorati dalla situazione. Vogliono combattere i cattivi, non i loro colleghi, i loro compagni di squadra. E l’idea che mi ispira è proprio questa, la stessa che caratterizzerà ogni loro comportamento.

L’arco narrativo inizia con loro che prendono un nuovo incarico. Ho voluto mantenere i tie-in a livello metropolitano, quindi cercherò di mostrare l’enorme conflitto che avviene nell’Universo Marvel tramite l’impatto sulla vita quotidiana della gente e degli eroi più da strada, proprio come Luke e Danny. Ovviamente, al di là degli eroi da strada, ci sono anche i criminali da strada, che vorranno sfruttare la divisione in atto per i propri scopi. Ecco come i nostri due vengono coinvolti.

 

Walker afferma che la presenza di Civil War II lo ha portato a muovere i pezzi sulla scacchiera in modo diverso, non a cambiare direzione in termini di dove voleva portare la storia sin dall’inizio. Si giunge allo stesso obiettivo, per una strada differente, a causa dei tre numeri in questione. Il bersaglio è sempre definire la loro identità di eroi, di protettori di coloro che meritano di essere protetti, tra le mille contraddizioni del loro mestiere di guardaspalle prezzolati.

 

Power Man and Iron Fist #5, copertina di Sanford GreeneI loro clienti non saranno necessariamente criminali, ma più in generale i due avranno il ruolo di difendere tutti quegli individui che non sono esattamente a loro agio nel rivolgersi alla polizia, agli Avengers o allo S.H.I.E.L.D., magari perché considerati troppo insignificanti, soprattutto per gli ultimi due.

Del resto loro due per primi sono così. Luke è un tizio da strada. Non importa quanto cerchi di dimenticarselo, c’è sempre qualcosa che gli ricorda le sue origini. E Danny è un uomo sempre in cerca di una casa e di accettazione. Ha perso la famiglia da giovane, è cresciuto a K’un L’un. Si trova a suo agio in situazioni che altri eroi troverebbero insopportabili, ma nella vita di tutti i giorni non gli è mai realmente possibile.

Nelle pagine che state leggendo si può già leggere un po’ del loro futuro, delle premonizioni. Del resto, la preveggenza sarà il tema principale di Civil War II. Ma nella nostra storia ce ne sono alcune sottotraccia, già in atto, molto diverse per natura da quelle di cui si parlerà durante il crossover. Non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma ci è stato chiesto di dare una visione innovativa e differente della diatriba ideologica alla base dell’evento ed è quello che stiamo realizzando assieme agli editor.

 

Walker avverte i lettori che dai numeri #7 e #8, senza fare nomi, potremo vedere alcuni dei personaggi che i fan vogliono disperatamente ritrovare sulla serie, in termini di comprimari. Sono volti che stanno rivestendo ruoli importanti in altri fumetti Marvel. Nel numero #2, l’autore si è guadagnato la fiducia dei lettori, da questo punto di vista, rispolverando Cockroach Hamilton, un classico personaggio di contorno delle storie di Luke Cage.

 

Allora, voglio rivelarti qualcosa. Proprio lui avrà una parte importante nei tie-in di Civil War II. Sono ossessionato dal personaggio e, vista la reazione della gente al suo cammeo, non sono il solo. Cockroach rappresenta per me quel che dovrebbero essere le serie metropolitane supereroistiche. Ce ne sono alcuni che riescono a incarnarle così bene, nell’Universo Marvel, non molti. Ad esempio Turk Barrett in Daredevil, in particolare durante la run di Ed Brubaker.

 

Walker ha infine parlato di Flaviano Armentaro, che disegnerà il numero #5 della serie e poi tutti e tre gli albi tie-in, come sostituto di Sanford Greene, letteralmente oberato di lavoro, descritto dallo sceneggiatore come il compagno di squadra perfetto, destinato a tornare molto presto e indispensabile per l’identità di questa serie.

 

Quel che ho visto sinora di Flaviano è spettacolare e il suo stile ha diversi elementi in comune con quello di Sanford. Non so se Greene ha visto le tavole di Flaviano per Power Man and Iron Fist, ma so che ha apprezzato altri suoi lavori in passato. Sono stato molto chiaro con i miei editor: non volevo lavorare con qualcuno che disegnasse esattamente come Sanford, ma con un artista che sapesse catturare l’atmosfera, lo stile il tono che stiamo cercando di dare alla storia, perché a volte, quando i lettori si trovano con un sostituto dell’autore principale, hanno la sensazione che sia scelto a caso.

Non è così che è andata per noi. Tutti quanti alla Marvel hanno fatto del loro meglio per fare in modo che la serie sia il meglio possibile e la scelta di Flaviano Armentaro va in questa direzione. Inizialmente ho dichiarato che avrei voluto scrivere questa storia per circa tre anni. Ma ora che ho iniziato sto pensando di farlo per venti o trenta e battere il record di longevità su un titolo Marvel. Mi avete sentito. Sono intenzionato a batterlo, qualunque esso sia.

Questi personaggi mi piacciono talmente tanto che penso sarebbe impossibile per me finire le idee per loro. Ho in mente di scriverne le storie, come coppia, più a lungo possibile e, se ragiono realisticamente, penso di poter dire di avere circa trentasei numeri già pronti in mente. Non mi stupirebbe se, dopo le rispettive serie TV, alla Marvel pensassero che sarebbe furbo che ognuno abbia il proprio fumetto o fare dei cambiamenti. Sono aperto a ogni tipo di proposta, ma sappiate che mi sto divertendo un casino.

Ho in mente un finale possibile per la storia che sto costruendo, un punto a cui vorrei portare Danny e Luke nei prossimi diciotto mesi. L’obiettivo è molto specifico, in termini di sviluppo della loro personalità e mi darà un grande assist in questo senso. Vediamo cosa succederà.

 

 

Fonte: Comic Book Resources