Senza più il suo equipaggiamento e privo della sua libertà, rinchiuso in un repressivo ospedale psichiatrico, costretto a fare i conti con i suoi problemi mentali nel peggiore dei modi: come può Marc Spector continuare a essere Moon Knight, il guerriero e il messaggero del dio Khonshu, in queste condizioni? A spiegarlo sarà la nuova storia dedicata al personaggio da Jeff Lemire e Greg Smallwood, che debutta negli Stati Uniti il 15 aprile.

Ecco cosa ha rivelato lo sceneggiatore ai microfoni di Comic Book Resources.

 

Moon Knight #1, variant cover di Ricardo OrtizIl mio periodo preferito di Moon Knight è decisamente il suo primissimo ciclo, di Doug Moench e Bill Sienkiewicz. Aveva quella perfetta atmosfera oscura della New York degli anni Settanta e Ottanta ed era una storia molto sperimentale per quell’epoca. È incredibile vedere cosa sia diventato Sienkiewicz negli anni e quanto si è evoluto nel corso stesso di quell’arco narrativo, in cui sperimentava moltissimo.

E, ovviamente, c’è la minisaga di Warren Ellis e Declan Shalvey di un paio di anni fa, anche lei incredibile. Quei sei numeri sono un esempio perfetto di narrativa a fumetti, secondo me. Sei numeri che sanno restituire un personaggio nei suoi aspetti essenziali e riescono a reinventarlo senza perdere nessuno degli elementi che lo hanno reso grande. Queste due storie sono quindi quelle a cui cerco di ispirarmi di più.

La mia si baserà su alcuni misteri fondamentali, quindi devo stare molto attento a quel che rivelo in queste interviste. C’è un piano in atto, questo posso confermarlo. Molti aspetti chiave della vicenda si presteranno a interpretazioni diverse, ma troveranno una risposta univoca con il passare del tempo e forniranno a tutti una certezza definitiva su quale sia in effetti lo stato mentale di Marc. Quindi non vi proporremo stranezze e misteri solo per il gusto di farlo.

Non posso dirvi nulla sugli eventi che condurranno Spector nell’ospedale psichiatrico in cui lo troveremo, ma sappiate che sarà una sorta di tuffo nel passato, in un’era in cui la malattia mentale era vittima di pregiudizi e tabù, in cui le strutture erano luoghi molto più duri di oggi, simili a prigioni. Volevo che lo spazio della storia rappresentasse simbolicamente la stigmatizzazione della malattia psichiatrica. Non è un posto amichevole.

Se è vero che lo stigma nei confronti di questi stati patologici è diminuito moltissimo con il tempo e che nella nostra epoca siamo molto più umani, credo che una certa dose di pregiudizio negativo sia ancora tra noi. Ne ho realizzata una rappresentazione chiaramente esagerata, portata alle estreme conseguenze, che Marc avrà il compito di affrontare.

 

Lemire non nasconde che questo nuovo progetto dedicato a Moon Knight è decisamente ambizioso, pieno di immagini psichedeliche e, contemporaneamente, con i piedi molto per terra per quanto riguarda gli elementi emotivi che coinvolgeranno il personaggio. Il tutto accompagnato da aspetti presi di peso dal fumetto pulp, che contribuiranno a rendere surreale e oscuro il tono visivo di quello che rimane un fumetto d’avventura. Una serie di elementi che, anche solo elencati in questo modo, non sembrano semplici da mantenere in equilibrio. Aggiungeteci un intento allegorico che abbraccia in generale il concetto di follia.

 

Voglio tentare di esplorare la malattia mentale attraverso questo personaggio. Questa è la caratteristica che rende Moon Knight realmente unico e che mi entusiasma di lui. Ma non voglio che la serie diventi pedante o didascalica. Questa esplorazione avverrà su un piano metaforico, tramite avventure che spero rimangano divertenti e coinvolgenti. Eppure ho un punto di vista molto personale sul modo in cui la nostra società guarda a questo genere di situazioni e ho il desiderio di esprimerlo.

I personaggi che vedrete, in termini di comprimari e di avversari di Moon Knight, sono ispirati moltissimo alla run degli esordi, quindi ci sarà un ampio parco di volti noti che comprende Crawley, Frenchie, Marlene e Gena. Ma tutti saranno presentati sotto una luce nuova e misteriosa. Vedremo anche alcuni vecchi nemici del personaggio. Ovviamente, la versione di Khonshu che ci ha consegnato Warren Ellis è centrale.

 

Jeff Lemire ha già scritto dieci numeri di Moon Knight, confermando di avere un piano leggermente più lungo rispetto ai suoi colleghi degli ultimi anni, che hanno realizzato cicli di sei uscite. Dieci sono gli albi già scritti in termini di sceneggiatura, almeno dodici sono quelli progettati. Un intero anno di storie per un personaggio che ci ha regalato ottimo materiale, ma non certo vendutissimo in libreria. Riusciranno, lui e Greg Smallwood a imporre questo ambizioso progetto al pubblico americano? Non possiamo far altro che augurarcelo.

 

 

Fonte: Comic Book Resources