Un nuovo capitolo della vita di Carol Danvers, anche nota come Capitan Marvel, è attualmente in atto. Il privilegio che la portabandiera, la prima donna della rivoluzione femminile in casa Marvel ha ricevuto è di avere ai disegni, in questa fase fondamentale per il suo personaggio, uno degli artisti più apprezzati e ambiti del momento. Kris Anka commenta il suo impegno sulla serie ai microfoni di Newsarama.

 

Captain Marvel #3, copertina di Kris AnkaCapitan Marvel, per me, rappresenta una serie notevole di prime volte. Si tratta del primo fumetto che ho lanciato dal primo numero di una serie, da disegnatore della storia, la prima volta che ho progettato il personaggio da me, il primo titolo che mi consente di prendere delle decisioni in autonomia. Se mi è capitato di disegnare Carol in passato in rapide apparizioni, questa volta ho potuto realizzare la mia Carol e metterci tutta la mia creatività.

Sebbene mi piaccia moltissimo il design di Jamie McKelvie per il personaggio, ho cambiato una serie di cose per adattarle alla mia sensibilità. I nuovi stivali sono un esempio, e il taglio di capelli leggermente cambiato è qualcosa che abbiamo concordato assieme alle autrici, Tara Butters e Michele Fazekas, e a Sana Amanat, dandogli una formulazione più definitiva. Capitan Marvel doveva apparire pronta per un nuovo inizio.

Anche gli Eridani sono stati sviluppati da me. Volevo una razza aliena che non somigliasse a nessuna già esistente alla Marvel e non riuscivo a realizzare niente di interessante. Per fortuna c’è una statua del Davy Jones di Pirati dei Caraibi nella mia stanza, che mi ha ispirato. Da lì, ho lavorato sugli abiti e ad alcuni tratti distintivi della specie.

Nella serie potrete vedere molte altre civiltà del cosmo, dato che la Stazione Spaziale Alpha Flight sarà una sorta di ambasciata della Terra e vi passerà un po’ di tutto. Inoltre ci saranno soldati di ogni provenienza, nel personale. E poi, dato il genere della storia, è probabile che qualche alieno piuttosto famoso si presenti alla porta, molto presto, nelle vesti di avversario.

 

Per quanto riguarda la stazione spaziale, Anka non nasconde che le uniformi sono ispirate a quelle delle tante serie TV di argomento fantascientifico, da Star Trek in poi, senza specifici riferimenti, ma con un sapore da film di J.J. Abrams.

 

Non chiedetemi commenti agli eventi o anticipazioni. Sto cercando di scoprire meno che posso, man mano che disegno, perché la storia mi sta divertendo moltissimo e non voglio sapere niente quando mi arrivano le sceneggiature. Ogni volta che me ne arriva una da Tara e Michele sono entusiasta e non voglio spoiler.

 

Se Capitan Marvel è la first lady dell’attuale Casa delle Idee, Anka non nasconde di essersi innamorato di Mystica, durante il suo incarico su Wolverines, e di volerla disegnare ancora prima o poi, per il suo enorme carisma. Il sogno sarebbe trovare una scusa per trascinarla nello spazio. Su quella serie ha lavorato per la prima volta con il suo attuale colorista, Matt Wilson.

 

Sono un fan del suo lavoro da molti anni e adattarmi alla sua tecnica non è stato difficile, per me. Non vedevo l’ora di lavorare con lui sin dai miei esordi alla Marvel, quindi ho passato diverso tempo a ragionare su quel che avrei fatto nell’eventualità. Quando mi hanno detto che sarebbe successo su Captain Marvel, avevo già in mente un’idea e ne abbiamo parlato. Ma, più che altro, è questione di non mettergli i bastoni tra le ruote, perché non ha certo bisogno che io gli dia indicazioni.

 

 

 

 

Fonte: Newsarama