C.B. Cebulski, Brian Michael Bendis, David Marquez, Al Ewing e Kris Anka. Ecco la squadra Marvel che ha parlato con il pubblico di Civil War II durante l’ultima giornata dell’ECCC, la manifestazione fumettistica della città di Seattle, Stato di Washington. La conferenza è iniziata ripetendo quel che già sappiamo sull’evento dell’estate: i suoi legami con un tema molto presente nei discorsi dell’opinione pubblica, la novità totale rispetto a quanto già visto nel primo evento narrativo dallo stesso titolo, il ruolo finalmente prominente di Capitan Marvel, preparato dalle storie che la vedono protagonista in Ultimates, scritta da Ewing. Ecco le dichiarazioni più interessanti che hanno fatto seguito.

 

Civil War II, copertina di Civil War II #3, copertina di Marko DjurdjevicMarquez – La storia è davvero enorme e la prospettiva è chiaramente quella di un fumetto dalla portata epica. Eppure, ci sono moltissimi momenti narrativi che sono strettamente dedicati ai personaggi. Trovo che sia molto bella questa capacità di mantenere una prospettiva ampissima, ma di rimanere una storia incredibilmente umana e personale, al suo nucleo.

Anka – Durante la realizzazione dei tie-in dedicati a Capitan Marvel, mi sono reso conto che probabilmente non ho mai fatto parte di un progetto così grande per attesa e ambizione. Non sono ancora a conoscenza di tutta quanta la storia che coinvolge Carol, il che mi fa molto piacere, da lettore appassionato. Sto cercando di non farmi raccontare nulla prima che mi arrivino le sceneggiature.

Bendis – Alcuni mi chiedono quali personaggi minori saranno portati alla ribalta da Civil War II. Sappiate che non esistono personaggi minori, ma solo grandi protagonisti finalmente posti nelle mani dei giusti autori. Pensate alla popolarità globale, ora come ora, di gente come Jessica Jones, Luke Cage, Rocket Raccoon e Groot.

 

Cebulski ha voluto citare Nova, Kamala Khan e Miles Morales tra i personaggi che saranno maggiormente colpiti dagli eventi. Pare che la loro adolescenza di supereroi sia in vista di un brusco risveglio e di una rapida crescita forzata.

Rispondendo alle domande degli astanti, i due autori presenti, Ewing e Bendis, hanno voluto ringraziare in particolare Tom Brevoort, uno dei più influenti editor della Marvel Comics, per essere sempre un faro quando si tratta di continuity e del rispetto della stessa da parte delle loro storie. Una risorsa impagabile, in caso di crossover così enormi.

 

Bendis – I personaggi sono nelle mani di professionisti che tengono moltissimo a loro e si impegnano con ogni fibra di se stessi affinché siano trattati come meritano. Ci potrebbero essere stati degli errori qui e là, come sempre, perché alla Marvel lavorano centinaia di scrittori e artisti. Ma nulla di quel che facciamo accade con la volontà di dimenticare la continuity. L’Universo Marvel è un organismo vivente e facciamo del nostro meglio per prendercene cura.

Quando scriviamo, pensiamo sempre a come rendere i nostri personaggi accessibili, degni del vostro affetto. Più riusciamo ad essere specifici e particolareggiati, più riusciamo a renderli universali, vicini a tutti. Si tratta di un paradosso, ma è assolutamente vero. La cosa importante è essere quanto più concentrati sui personaggi sia possibile.

Ewing – Questo il vero obiettivo finale. Ci si propone di scrivere qualcosa che tocchi la gente. In parte, riuscirci significa trovare quegli elementi che sono in grado di metterti in comunicazione con il prossimo.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources