Joker 01Come vi abbiamo già riportato, manca poco a quella che forse potrà essere considerata come la rivelazione del più grande segreto dell’Universo DC: la casa editrice, infatti, svelerà a breve la vera identità di Joker, da sempre avvolta nel mistero. Tale evento si svolgerà sulle pagine di Justice League #50, albo firmato da Geoff Johns e Jason Fabok.

Nel passato dell’intricatissima continuity DC Comics, però, sono state fatte più volte allusioni o ipotesi sulla reale identità civile della nemesi di Batman: basti pensare alla graphic novel Batman: The Killing Joke (1988), di Alan Moore e Brian Bolland, la cui storia narra come il Principe Pagliaccio del Crimine fosse, prima della sua “trasformazione”, un commediante in disgrazia, disperato e al punto di accettare di compiere azioni criminali per provvedere al sostentamento della sua famiglia. Ovviamente, tale situazione andò a rotoli, con la morte della moglie dell’uomo e il suo ingresso nella galleria dei supervillain dei comics. Questa storia del passato di Joker fu una sostanziale modernizzazione di quella che era ritenuta comunemente essere la sua origine (sebbene mai davvero e pienamente confermata), sin dal 1951, quando fu presentata ai lettori la storia The Man Behind the Red Hood.

Red Hood, il Capuccio Rosso originale, è il criminale mascherato sotto il cui casco si celava l’uomo che sarebbe diventato Joker. Questa tesi è stata incentivata anche nella recente saga Anno Zero, andata in scena su Batman e firmata da Scott Snyder e Greg Capullo. Anche qui, però, il fatto che Capuccio Rosso e Joker siano la stessa persona è sempre stato fatto intendere in maniera allusiva, e mai assolutamente oggettiva, anche perché in questo caso Cappuccio Rosso aveva a disposizione un’intera gang di criminali mascherati e, paradossalmente, Joker sarebbe potuto essere uno qualsiasi di loro. Il mistero dietro la vera identità di Joker è quindi in circolazione sin dalla sua primissima apparizione a fumetti, quando venne presentato come un anonimo criminale, intenzionato a fare l’ultimo grande colpo della sua vita prima di ritirarsi, finendo poi per cadere in una vasca di acido.

Joker 02A “fare un nome” ci aveva pensato però Tim Burton nel suo film Batman (1989): Jack Napier. In questa versione cinematografica del villain, interpretata magistralmente da Jack Nicholson, non solo il personaggio acquisiva finalmente un’identità civile, ma andava anche a prendere il posto di Joe Chill, l’assassino dei genitori di Bruce Wayne, compiendo personalmente tale omicidio (prima di cadere nell’acido).

Di fatto, però, Joker ha assunto moltissime identità civili fittizie e la verità è che non possiamo sapere quale sia reale tra queste, ammesso che ci sia. Basta tornare con la mente alla recente saga Gioco Finale, sempre firmata da Snyder e Capullo, nella quale il villain assume l’identità del dottore Eric Border, infiltrandosi ad Arkham.

Va ricordato, inoltre, che sebbene non conosciamo ancora la risposta a questo grande mistero, Batman dovrebbe aver già scoperto la verità. Nella saga La guerra di Darkseid, infatti, il Cavaliere Oscuro prende il posto di Metron sulla Sedia di Mobius, azione che lo trasforma in una divinità onniscente. Nello specifico, il Crociato Incappucciato chiede alla Sedia il vero nome di Joker, rimanendo sconvolto dalla risposta.

Joker 03Molto curiosa la scelta di parole utilizzata dal personaggio in originale: “true name” anziché “real name“. La differenza è sottile, ma degna di considerazione: se in inglese il “real name” si utilizza per persona fisiche, il più desueto “true name” viene solitamente associato al linguaggio religioso, mistico, esoterico, spesso in riferimento a creature ultraterrene e demoniache. Se si pensa che quando Batman viene a conoscenza della risposta esclama “Non è possibile!“, è lecito aspettarsi un grosso colpo di scena. Joker potrebbe essere nient’altro che Joker: una creatura non umana e probabilmente demoniaca, una personificazione del Male incarnato.

Oltre alla possibilità che Joker sia davvero una creatura ultraterrena e immortale, come lasciato intendere sia in Justice League che in Batman, vi è però quella che potrebbe rifarsi al suddetto lungometraggio di Burton: il villain potrebbe davvero essere Joe Chill, e quindi il responsabile della morte di Thomas e Martha Wayne. Se così fosse, si spiegherebbe facilmente lo sconvolgimento emotivo provato dal Cavaliere Oscuro. Questa ipotesi è comunque più remota, per una serie di motivi, primo dei quali quello anagrafico: se così fosse Joker dovrebbe essere molto più vecchio di Bruce Wayne.

In realtà, le possibilità dietro questo mistero sono potenzialmente infinite. Non ci resta che attendere dunque l’uscita di Justice League #50 per scoprire finalmente la verità. Ammesso che esista, una verità…

 

 

 

Fonte: Comics Alliance