Siamo abituati a vedere sportivi in grado di compiere prodezze sovrumane in fumetti e serie animate d’origine nipponica, dove i protagonisti eseguono gesti atletici straordinari sfidando la forza di gravità e le leggi della fisica. Inizialmente Max Winson è proprio questo, il giovane tennista sembra quasi One-Punch Man per quanto la figura del campione viene estremizzata, senza aver mai subito un punto in tutta la sua carriera. Il personaggio principale ha caratteristiche bizzarre, non manifesta apertamente le sue emozioni e sembra quasi un robot chiamato a giocare le partite che suo padre, il manager, ha in programma per lui.

Un giorno però questa perfezione sembra non essere più sufficiente e Max è affidato alle cure di un nuovo allenatore che, attraverso esercizi esagerati e inusuali che mettono a dura prova la sua tecnica, dovrebbe migliorare la sua abilità; è un passaggio narrativo dubbio, visto che non si capiscono le motivazioni per cui un tennista perfetto che non ha mai ...