Chris Samnee parla del ritorno assieme a Mark Waid e del nuovo impegno della coppia creativa dell’ultimo, celebrato ciclo di storie su Daredevil. Black Widow promette di essere una delle serie più interessanti del nuovo corso Marvel Comics e di lanciare il personaggio di Vedova Nera, amatissimo e sotto i riflettori a Hollywood, come solido protagonista di una serie in solitaria.

 

Black Widow #1, copertina di Chris SamneeGiunti al termine della nostra run su Daredevil, c’erano diversi titoli papabili su cui avremmo potuto lavorare, ma, per una ragione o per l’altra, nessuno pareva essere quello giusto. Dopo aver sentito che Nathan Edmondson e Phil Noto stavano terminando il loro ciclo su Black Widow più o meno in contemporanea con noi, non ho visto altro che la Vedova Nera. Con il resto del team siamo ormai diventati una famiglia e, in un mondo perfetto, dovremmo continuare a lavorare assieme, saltando di serie in serie.

Se ho iniziato a lavorare su Daredevil a ciclo iniziato, con la fortuna di trovare una comunione di intenti estetici con Marcos Martin e Paolo Rivera, questa volta ho l’occasione di costruire un approccio visivo da zero. Io e il colorista Matt Wilson abbiamo parlato più volte di quello che avremmo fatto per rendere questa serie uno scatto evolutivo per il personaggio e per il nostro lavoro in coppia.

Il ruolo di co-scrittura assieme a Mark Waid certamente mi procura qualche impegno in più, ma la dinamica narrativa tra me e lui è molto simile a quella del passato. Anche durante Daredevil parlavamo moltissimo della storia e di alcuni punti specifici, ma ora Mark non deve più scrivere una sceneggiatura da solo, sono io a mettere insieme i pezzi dal punto di vista narrativo. Invece del classico formato di sceneggiatura, io realizzo quasi tutto già come storyboard, lo sottopongo al resto del team che dà un senso completo al tutto. Mark, poi, scrive i dialoghi definitivi.

Black Widow #1, anteprima 3Al di là del fatto di condividere grande atletismo e esperienza nelle arti marziali, Matt Murdock e Natasha Romanoff sono molto diversi tra loro. Matt vede sempre il meglio nelle persone, Nat il peggio. Inoltre Vedova Nera è per natura un personaggio riservato. Infatti non vedrete le didascalie introspettive che erano tipiche di Daredevil, perché non vogliamo far conoscere i pensieri di Natasha ai lettori. Dato che sarà una serie ad alto tasso di misteri, ci sembra un buon modo per scatenare interrogativi e dibattiti.

A differenza di molti altri eroi, Vedova ha subito pochissimi cambiamenti di uniforme, sempre aderente alla sua tuta nera da felino che tutti conosciamo. Tuttavia, non mi pareva il caso di riproporla in questa serie, per quanto io ami quella versione che ho imparato ad apprezzare da ragazzino. Natasha è una spia, non una vamp. Ora veste una tuta da combattimento nera che ha un aspetto più adatto all’azione, rispetto al costume attillato di un tempo.

Una cosa interessante sarà anche vederla fuori dal costume. Ecco un’altra differenza rispetto a Daredevil. Una volta svestiti i panni del Diavolo Rosso, Matt è solo Matt, mentre Vedova ha a disposizione una grande varietà di identità in cui scivolare grazie al suo addestramento da spia. Può essere chiunque voglia essere.

 

Black Widow #1

 

 

Fonte: Marvel