Giunge il turno di Brian Stelfreeze di dire la sua sulle nuove avventure del sovrano del Wakanda, narrate dalle sue matite e dalla penna di Ta-Nehisi Coates. Dalle pagine del sito ufficiale della Marvel. Stelfreeze parla del suo compagno di viaggio e autore di Black Panther, al debutto nel mondo del fumetto, e del design tra passato e presente di Pantera Nera.

 

Black Panther #1Il lavoro di Ta-Nehisi è affascinante sotto molti punti di vista. La maggior parte degli sceneggiatori d’esperienza ha un proprio stile molto preciso o un metodo tale per cui ci si può aspettare una certa costanza, dalla prima all’ultima pagina di un’intero ciclo di storie. Ta-Nehisi, invece, è in costate evoluzione ed è straordinario vederlo non solo imparare il linguaggio della narrazione per immagini, ma anche trovare al suo interno soluzioni del tutto personali e quasi inedite. La Marvel mi ha ingaggiato anche per fargli da tutor, ma è lui che mi sta insegnando un sacco di cose.

Ho sempre apprezzato la semplicità del costume di T’Challa. Non mi piacciono le versioni più appariscenti e piene di accessori della sua uniforme. Se il suo nome di battaglia fosse Black Lion, magari sarebbero appropriati, ma lui è Pantera Nera, deve essere sinuoso ed efficiente nell’aspetto. Al classico costume non ho fatto che aggiungere piccoli particolari per renderlo più felino ed aggressivo.

Wakanda è uno dei personaggi principali di questa nuova serie, quindi abbiamo pensato molto a come ritrarne i paesaggi. Voglio che si senta molto il contrasto fra la sua natura di Paese di un mondo del passato e contemporaneamente città del futuro. A volte sarà il segno di una cultura forte, evoluta nell’alveo della tradizione, a volte di uno scisma in atto. La città dorata è progettata come una sorta di anello che sovrasta il lago del cratere creato dalla meteorite di vibranio.

Le sceneggiature di Ta-Nehisi fanno percepire moltissimo l’Africa all’interno della storia, quindi voglio che le mie matite siano strumentali a questa caratterizzazione. Ho preso esempio da un sacco di culture diverse da tutto il continente: dalle tribù Masi fino agli antichi guerrieri Zulu e, purtroppo, anche dalle immagini dei guerriglieri armati di Kalashnikov.

 

 

Fonte: Marvel