Cos’ha fatto ieri Axel Alonso, Editor-In-Chief di Marvel Comics? Quel che abbiamo fatto tutti: ha guardato Daredevil su Netflix. Proprio dalla serie TV dedicata al Diavolo Rosso, la cui seconda stagione ha debuttato ieri per la gioia di molti, ha inizio la sua settimanale chiacchierata sullo stato dell’arte in casa Marvel.

 

Daredevil 2 NetflixPer ora ho visto il primo episodio e un sacco di girato e di scene ai tempi non ancora montate. Da quel che ho visto posso dirvi solo una cosa: fate attenzione, perché vedrete il miglior Punitore dei sempre in live action. Jon Bernthal è perfetto e la dinamica tra lui e Daredevil vi elettrizzerà, vi snerverà, sia che i personaggi di Matt e Frank vi siano familiari, sia in caso contrario. La linea sottile che li separa è illustrata magistralmente.

Sia Frank Castle che Elektra subiranno una spettacolare revisione di immagine presso il grande pubblico, che li renderà parte integrante e importantissima dell’Universo Marvel delle serie TV. Elektra non è meno impressionante del Punitore; Elodie Young, la sua interprete, è una vera e propria esperta di arti marziali. Inoltre somiglia al personaggio in modo pazzesco.

Sia la prima stagione di Daredevil che quella di Jessica Jones hanno ricordato molto da vicino, per tempi e modi narrativi, un’esperienza di lettura dei fumetti, anche grazie alla scansione per episodi piuttosto netta. Guardare la serie intera senza pause è molto simile alla lettura ravvicinata di una quindicina di albi dei rispettivi personaggi.

 

Alonso e la Marvel hanno intenzione di sfruttare al massimo possibile l’esposizione dei loro personaggi a livello internazionale e sono molto felici dell’occasione concessa dal fatto di sapere in anticipo quel che Netflix avrebbe messo in scena nella serie, così da poter pianificare le mosse in anticipo, come la creazione della serie Daredevil/Punisher.

 

Il successo della prima stagione di Daredevil e delle sue atmosfere ha anche influenzato le nostre scelte sulla serie a fumetti, ad esempio. Mettere Charles Soule ai testi e riportare Matt a New York, tornare a un impianto visivo fatto di chiaroscuri affidati a Ron Garney sono decisioni non casuali, come il ritorno di Elektra nel sesto numero della serie.

 

In coda al pezzo trovate tre pagine in anteprima dell’albo, splendidamente illustrate dal nostro Matteo Buffagni. La discussione si è quindi spostata sul debutto, in settimana, di International Iron Man e sulla scelta di dedicare al personaggio una seconda testata a fumetti, dopo Invincible Iron Man, affidata a un team cretivo così importante come quello formato da Brian Michael Bendis e Alex Maleev.

 

International Iron Man #3, variant cover di SkanDopo tre film a lui dedicati e due lungometraggi sugli Avengers, Iron Man è diventato uno dei supereroi più amati e famosi del pianeta. Quindi abbiamo deciso di raddoppiare i riflettori puntati su di lui e di dedicargli il massimo dell’impegno possibile. Responsabile di questa operazione non poteva che essere Brian Michael Bendis, lo stesso uomo che lo avrà sottomano come uno dei due fulcri degli eventi di Civil War II.

Abbiamo pensato che, come negli anni Spider-Man è stato in grado di sostenere più serie contemporaneamente, così può capitare ad Iron Man, che è, allo stato dei fatti, il nostro portabandiera attuale. Aveva solo bisogno dei giusti comprimari e di uno sguardo differente. International Iron Man è molto diversa da Invincible per prospettiva. Si concentra sull’interiorità di Tony Stark e sulle atmosfere noir in cui Brian e Alex eccellono.

 

Alonso ha commentato anche gli ultimi due teaser poster dedicati a Civil War II usciti in settimana. Entrambi, realizzati da Jim Cheung, ritraggono le due fazioni che vedremo contrapposte alle spalle dei rispettivi leader, Iron Man e Capitan Marvel. Alonso ha spiegato che non è stato difficile assemblare le squadre, perché tutti gli autori coinvolti hanno avuto sin da subito una profonda comprensione del nucleo della storia che il crossover racconterà. Le scelte sono state una conseguenza naturale. Di solito ci sono grandi litigi, alle riunioni su temi così importanti, ma questa volta molto meno del solito.

 

Civil War II - Protect the FutureLa cosa interessante di Civil War II è che la linea di demarcazione che segnerà non sarà scolpita nella pietra, ma tracciata sulla sabbia. La questione che metterà gli eroi in contrapposizione è molto complessa e ci saranno sviluppi che costringeranno i personaggi e i lettori a riconsiderare le proprie posizioni. Non siate sorpresi di vedere, all’atto della lettura, venir meno alcuni dei personaggi che ora vedete schierati, man mano che le cose si complicheranno.

Mentre la saga originale poneva una sola domanda, che riguardava la libertà da concedere a un supereroe o da togliere in cambio di sicurezza, Civil War II ne pone almeno un paio. La prima è quasi universale ed è attorno ad essa che si formeranno le due parti in gioco. Ma la seconda si porrà con il tempo, sarà più intima e personale, più complicata da processare.

Voglio vedere quanti di quelli che stanno già scegliendo da che parte stare, resteranno della loro idea a fine storia.

 

 

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources