Mario Gomboli e Tito Faraci hanno fatto gli onori di casa per Astorina a Cartoomics 2016. Il direttore e storica penna di Diabolik ha ricordato la sua entrata in redazione, risalente a ormai 50 anni fa, avvenuta insieme ad Alfredo Castelli, suo coetaneo. Riferendosi al titolo dell’incontro del panel, Astorina si rinnova, ha spiegato essere volutamente provocatorio, perché quello più appropriato, ha aggiunto, sarebbe dovuto essere “Astorina si rinnova da cinquant’anni”.

 

Fin dalla sua nascita, avvenuta grazie all’intuito e alla genialità di due donne come le sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik è stato concepito ben contestualizzato nella nostra realtà. Anche se le sue avventure si collocano in una città immaginaria, Clerville, sono sempre al passo coi tempi, a volte anticipandoli pure. Per non snaturarne tale caratteristica fondamentale e distintiva, quindi, questo primo antieroe del nostro panorama delle nuvole parlanti, è per forza di cose in continua evoluzione da mezzo secolo.

 

In questi anni in cui sta crescendo esponenzialmente il rapporto tra cinema e fumetto, Gomboli ha ricordato che Il Re del Terrore è stato il primo personaggio italiano ad avere una trasposizione cinematografica nel 1968, in quello che viene considerato uno dei migliori film pop degli anni Sessanta; diretto da Mario Bava, per le musiche di Ennio Morricone, con John Phillip Law nei panni del protagonista, Marisa Mell in quelli di Eva Kant e Michel Piccoli nel ruolo dell’ispettore Ginko.

La forza di Diabolik, ha replicato Faraci, è proprio la sua modernità:

 

Lo sa molto bene il suo pubblico, abituato dagli albori con le continue trovate delle Giussani, che inserivano autori innovativi nel team, ritoccavano la grafica delle copertine, eliminavano personaggi, ne introducevano di nuovi e ne facevano crescere altri. I lettori di Diabolik davanti a un cambiamento magari brontolavano, ma poi digerivano e infine apprezzavano la svolta. Così come fanno oggi.

Perché questa è un’ulteriore peculiarità di questa icona che è divenuta un brand nell’immaginario collettivo, non solo del nostro paese, la capacità di conquistare lettori, riuscendo a incuriosire anche le giovani leve. Sembra un fumetto inventato oggi.

 

Il rinnovamento si traduce nel varo della testata DK, che vedrà una seconda stagione presentata a Lucca Comics & Games 2017. Sarà caratterizzata da una diversa periodicità rispetto alla precedente miniserie mensile di 4 numeri e da un diverso numero di pagine.

Prosegue inoltre il progetto dell’adattamento televisivo in collaborazione con Sky, in ballo da tre anni. Dovrebbe finalmente approdare a una realizzazione definitiva, anche se è ancora prematuro azzardare una data.

In futuro è prevista una collana inedita in allegato alla Gazzetta dello Sport, dopo il successo di Diabolik – Nero su Nero (terminato con il numero 100), e un volume di prestigio che raccoglierà tutti e quattro gli spillati di DK. Ha concluso Gomboli:

 

Non vogliamo rischiare una sovraesposizione. Per scaramanzia non ne parlo mai se non c’è un contratto nero su bianco, ma vi anticipo che stiamo ragionando anche per una nuova serie di cartoni animati.