Ok, quest’ultima edizione del Festival di Angoulême è passata e con lei tutte le polemiche sorte sull’assegnazione dei premi. Ricordiamo brevemente: l’assenza di autrici di sesso femminile nella selezione per il Grand Prix (quello assegnato alla carriera); la retromarcia dell’organizzazione che ha deciso di rifare la selezione lasciando il giudizio al pubblico; Claire Wendling (arrivata nella Top 3 per decisione del pubblico) che, giustamente, decide di sottrarsi all’insulso gioco; la buffonata finale del presentatore della premiazione che, così per ridere, decide di assegnare dei falsi premi con tanto di umiliazione per i falsi premiati che erano all’oscuro di tutto e lo sgomento di tutta la comunità del fumetto.

Ma c’è un’altra polemica che ha serpeggiato nei giorni precedenti al festival. Ha avuto meno eco perché meno legata ai temi della discriminazione che, come sappiamo, fanno molto gossip. All’annuncio della selezione per la ...