Dopo l’annuncio da parte della Marvel della serie Daredevil/Punisher, ecco che arrivano i primi particolari su questo prodotto che racconterà le avventure condivise del Diavolo Rosso e Frank Castle. Ora conosciamo innanzitutto il team creativo, composto da Charles Soule ai testi e dai disegnatori Szymon Kudranski, che si occuperà delle matite, e Reilly Brown, a cui sono affidati gli storyboard. La serie prenderà vita prima in formato digitale, Infinite Comics, poi in cartaceo. Il primo albo sarà sugli scaffali a maggio. Altri dettagli nell’intervista a Charles Soule che siamo qui a riassumervi.

 

Daredevil/Punisher #1, copertina di Reilly BrownL’ultima volta che ho avuto per le mani il Punitore è stato su Wolverines #3, ma era dai tempi di Thunderbolts che non ne scrivevo una storia strutturata. Credo che ci siano due modi per farlo: il primo è entrare nella sua testa, dal punto di vista narrativo, il secondo è usare la prospettiva di qualche altro personaggio dell’Universo Marvel che lo incrocia in quanto oscura forza della natura. Frank Castle non ha veri amici nella comunità dei supereroi, non come accade agli altri. Nessuno lo conosce veramente, se non per quanto può intuire dalle sue azioni. E, per lo più, lui ammazza gente. Questa storia sarà del secondo tipo.

Il rapporto tra lui e Daredevil è quello tra due persone che comprendono le reciproche motivazioni per fare ciò che fanno, ma incapaci di capire il modo in cui l’altro le mette in pratica. Frank è convinto che Murdock non si spinga abbastanza lontano, mentre Matt pensa esattamente l’opposto del Punitore. Sono reciprocamente alieni. Entrambi credono che la propria morale sia tanto semplice, tanto ovvia da rendere bizzarro il fatto che qualcun altro, evidentemente intelligente e capace, non la capisca. Entrambi hanno rispetto per l’altro, almeno dal punto di vista delle abilità che possiede, ma niente di più. Di base, sperano di non dover mai incontrarsi a vicenda. Non questa volta.

In più ci sarà Blindspot. Visto quel che sappiamo di lui, possiamo dare per scontato che abbia fatto grandi ricerche su ogni vigilante metropolitano di New York, quindi anche su Frank Castle. Ovviamente lo conosce, ma questo è il suo primo incontro dal vivo con il Punitore e scoprirà ben presto che non si tratta di uno scherzo. Non penso che ne risulteranno sentimenti particolarmente positivi per il vecchio Frank.

 

Soule ha spiegato che non sarà la Chinatown newyorkese vista nella serie di Daredevil il teatro dell’azione, la quale si svilupperà invece tra Manhattan e il Queens. Lo sceneggiatore, che vive da anni nella Grande Mela, è sempre felice di esplorare la città come scenario narrativo delle storie di supereroi e sa di avere un disegnatore come Reilly Brown che condivide l’amore per la metropoli ed è in grado di ritrarla con grande autenticità.

 

La prospettiva sulla storia, non essendo quella del Punitore, si focalizza su Daredevil. Il che non rende affatto Frank il nemico o il cattivo. Come sempre, quando è coinvolto lui, le cose si complicano molto in fretta. Il nucleo della vicenda è la ricerca, da parte di Matt, di un boss della mala russa che deve affrontare un processo in tribunale. Il Punitore crede che sarebbe meglio, invece, toglierlo di mezzo. Murdock, d’altra parte, fa sostanzialmente parte del sistema, soprattutto ora che sta sui banchi dell’accusa. Vuole assicurarsi che la giustizia faccia il suo corso fino in fondo e che il criminale subisca un giusto processo.

 

Accanto a Reilly Brown, ad occuparsi delle matite troviamo un cartoonist a suo agio con le atmosfere noir come Szymon Kudranski, già visto alle prese con Spawn e Batman. Soule si è detto molto felice di poter lavorare con due artisti così abili e, soprattutto, di vederli all’opera su un fumetto digitale, dato che il formato Infinite Comics permette di rendere l’esperienza di lettura ancor più interessante.

 

La storia è progettata da cima a fondo per essere un’occasione per coloro che non hanno mai letto un fumetto di Daredevil o del Punitore. Forniremo ai lettori il background di entrambi i personaggi. Certamente, gli eventi fanno parte integrante della mia serie su Daredevil, dal punto di vista della continuity, ma la storia resta indipendente, non ha bisogno di altre letture precedenti. Lavorare a questa serie è stato molto divertente. Mi sono sentito come dentro un bel film degli anni Ottanta: premessa molto semplice e tanta azione entusiasmante dall’inizio alla fine per due personaggi dalla morale opposta e inconciliabile. Meglio di così…

 

 

Fonte: Comic Book Resources