Siete in cerca di un punto di vista privilegiato e di opinioni certamente non banali sull’attuale situazione del fumetto americano? Ebbene, vi presentiamo l’ultima intervista di Comic Book Resources a Eric Stephenson, ovvero mister Image Comics. L’editore che negli ultimi cinque anni ha rilanciato il fumetto indipendente americano ha di recente parlato a ruota libera con Comic Book Resources, senza lesinare sui commenti taglienti. Primo argomento, un aumento di soli 0.3 punti percentuali nelle vendite Image dell’ultimo anno.

 

We Stand on GuardVoi dite “crescita piatta”, ma io vedo soprattutto una crescita. Parlando in generale, abbiamo avuto un anno molto solido, il sesto consecutivo in positivo, il secondo attorno al 10% delle vendite nazionali e il secondo attorno al 9% in termini di incassi. Solo tre anni fa, eravamo sotto l’8% in entrambe le voci e, quando ho preso in mano la compagnia, sotto il 4%. Questo è il nostro miglior anno in termini di incasso e vendite da inizio millennio.

In termini di sostenibilità editoriale e di crescita, io tendo a vedere la lentezza come una buona cosa. L’Image è stata una compagnia esplosiva, in passato, e credo che la storia ci abbia insegnato che la cosa non paga granché, alla lunga. Ma, per valutare il nostro anno, bisogna osservare il grande schema delle cose. Al di là della Marvel, il cui grande risultato si deve soprattutto a Star Wars, la DC è scesa di tre punti per incassi e di cinque per vendite, Dark Horse di un punto in entrambe le voci, IDW ha avuto leggere flessioni. Direi che noi abbiamo tenuto eccome, nel 2015.

 

L’albo che ha venduto di più è stato We Stand on Guard #1 di Brian K. Vaughan e Steve Skroce, al numero 124 della classifica annuale. Strano, per una compagnia che in passato ha avuto grandi risultati in questo campo. Tuttavia, sette delle migliori edizioni da collezione o graphic novel sono della compagnia. DC Comics e Marvel continuano a dominare le singole uscite, ma non il mercato dei volumi, insomma.

 

La verità è che la prima classifica è dominata soprattutto dalla Marvel e dai primi numeri delle sue nuove serie. Più di tre quarti delle prime cento uscite sono Marvel, circa metà di esse sono prime uscite, l’altra metà sono albi di Star Wars. Inoltre ci sono alcuni numeri #1 che però non vedono i rispettivi numeri #2 neppure nelle prime mille posizioni.

We Stand on Guard ha tutti i suoi sei numeri nella chart. Se guardi i nostri dati, la conclusione è chiara: a noi interessano i nostri lettori. Questa cosa di rinumerare le serie in continuazione non sta creando nuovo pubblico, non fa crescere il mercato, è solo un’ammissione del fatto che le serie in corso non sono belle abbastanza e vanno rilanciate di nuovo. Sul lungo termine, l’entusiasmo diminuisce e la cosa fa solo danni.

Noi non vogliamo costruire il nostro successo su queste basi, con cover esclusive e gonfiando i nostri numeri tramite iniziative con Loot Crate, o fatte di rilanci e reboot. A quanto pare, la DC è destinata a percorrere di nuovo questa strada nel 2016 e, visti i dati, è chiaro il motivo. 5% in meno di vendite sigifica che qualcosa non va e la fredda realtà è che non basteranno un po’ di rilanci per correggere il tiro. A cosa serve annunciare reboot se il contesto narrativo cambierà ancora tra una manciata di anni? Un tempo si uccidevano e resuscitavano i personaggi, oggi interi universi. Vicolo cieco.

 

Le grandi soddisfazioni di Stephenson in termini di novità e rilanci Image per il 2015? Monstress di Marjorie Liu e Sana Takeda, grande successo di pubblico; Huck e Chrononauts di Mark Millar, che continua a stupire tutti con la sua crescita dal punto di vista delle vendite e come narratore; Robert Kirkman e il suo lavoro su Invincible, con la storyline Reboot!, è stato notevolissimo.

 

Huck, teaserSe guardi i prodotti dell’annata in generale, il 2015 è stato piuttosto banale. Direi che Star Wars non è una gran sorpresa: la nostalgia è una droga potentissima e, dati i nomi di grande talento che sono coinvolti, mi avrebbe sorpreso un fallimento. Ma il fatto che abbia sospinto in questo modo le vendite Marvel, secondo me, è più interessante come dato analitico del sistema attuale rispetto al prodotto in sé. Perché trovo che sia la dimostrazione che alla gente interessi più parlare di fumetti che non i fumetti stessi, leggerli, comprarli.

So che molti diranno che con questo sto dicendo che là fuori non ci siano buoni prodotti. No, non è questo che intendo. Ci sono sempre ottimi fumetti, in giro. C’è troppo talento nel nostro ambiente perché non ci siano, ma sono sinceramente convinto che progetti nuovi e interessanti siano pesantemente oscurati da una massa di prodotti sempre uguali, ripetitivi, autoreplicanti, al punto che diventa difficile distinguere ciò che ha valore da ciò che non ne ha. E la situazione, negli ultimi anni, non è migliorata.

 

Cosa tenere d’occhio nel 2016 della Image? Renato Jones: The One % di Kaare Andrews sarà uno dei fumetti più interessanti dell’anno, secondo Stephenson, che cita anche il finale di Paper Girls di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang in questo novero, un fumetto che conferma lo sceneggiatore come uno dei talenti più costanti del fumetto internazionale.

Da non perdere anche la graphic novel AD di Scott Snyder e Jeff Lemire, Jupiter’s Legacy di Mark Millar e Frank Quitely e Snotgirl di Bryan Lee O’Malley e Leslie Hung. Se possiamo permetterci, una serie di scommesse vinte in partenza. Da una lingua d’argento come Stephenson, potremmo aspettarci qualcosa di meno scontato. E infatti…

 

Ah, cavolo… e poi c’è Blue Monday. Sono un fan di Chynna Clugston da quando l’ho vista per la prima volta su Oni Double Feature nel ’99, quindi sono molto felice che abbia scelto la Image per questo ritorno. Jordie Bellaire ne sarà il colorista, quindi, anche se avete già letto il fumetto, sappiate che avrete per le mani un prodotto molto diverso, oltre al fatto che ci saranno delle storie inedite.

 

Per quanto riguarda i progetti futuri, Stephenson è consapevole dell’aumento di titoli adulti della sua casa editrice e non nasconde che dietro le quinte ci sia la volontà di espandersi molto in quel settore di pubblico, che è chiaramente in crescita, come in crescita è il mercato del fumetto in generale nel contesto editoriale statunitense.

 

Mettiamola così: non credo che la gente si aspetti da noi soprattutto fumetti per ragazzini o per bambini, ma fino a qualche anno fa la questione era diversa e nessuno avrebbe previsto l’uscita di prodotti come Saga o Sex Criminals. Credo che aumentare la nostra offerta di prodotti per ogni età sia semplicemente una naturale evoluzione della nostra etichetta. Nel farlo, speriamo di sorprendere le aspettative di tutti voi, per quanto possibile.

 

Se pensate che Stephenson avesse solo questo da dire, sappiate che non è così. La seconda parte di questa intervista dovrebbe uscire su CBR giovedì. Ovviamente, vi proporremo le questioni interessanti che vi troveranno spazio.

 

 

Fonte: Comic Book Reources