Una storia di supereroi, di fantascienza e di razzismo. Ecco come si può riassumere, con il concreto rischio di banalizzarla, l’idea di base di Black, una miniserie di sei numeri creata dall’ex editor DC Comics Kwanza Osajyefo e dall’artista Tim Smith III, la quale vedrà alle matite Jamal Igle e Khary Randolph alle copertine. Una storia di genere che, senza ricorrere alla metafora razziale, affronterà l’argomento della condizione degli Afroamericani negli U.S.A. in maniera diretta e schietta. O almeno così promette il progetto, attualmente in fase di finanziamento su Kickstarter.

 

Black, immagine promo di Khary RandolphOsajyefo – E se tutti i neri, e solo loro, avessero dei superpoteri? Mi sono fatto questa domanda dieci anni fa, ma ho dovuto accantonarla durante la mia carriera editoriale. La risposta prevede parecchie implicazioni. Motivo per cui Black ha attratto così tanto l’attenzione. Le storie di supereroi hanno spesso affrontato l’argomento della vita da reietti, attingendo alle difficoltà che l’umanità intera ha nel superare il razzismo.

Non sarà esattamente una storia di supereroi, quanto più di fantascienza vera e propria. Mantelli e cappucci si sono visti fino allo sfinimento nei fumetti. Il che non significa che non vedrete personaggi del genere tra le nostre pagine, ma la narrazione sarà molto più terra terra e realistica

Randolph – Sono le domande che la storia scatena ciò che mi ha portato ad accettare l’incarico. La premessa è un interrogativo e la vicenda prova a dare una risposta che intrattenga. Quanto dev’essere nero un uomo per avere superpoteri? E se è meticcio? L’eredità viene dalla madre o dal padre? Abbiamo lavorato tutti quanti a universi narrativi creati da altri per tutta la nostra carriera e ora ecco l’opportunità di crearne uno con regole nostre.

 

Osajyefo vuole evitare il parallelismo con lo sport americano, spesso dominato da atleti di colore e, contestualmente, l’idea di una contrapposizione manichea tra bianchi e neri nella storia. L’ispirazione è perlopiù focalizzata sul concetto di pregiudizio, sul fatto che ancora oggi un afroamericano al volante di un’auto elegante venga regolarmente fermato dalla polizia. A Wolverine, dice, questo non succede.

 

Black, studi di Jamal IgleRandolph – Si tratta di un’estremizzazione del concetto che ha attratto e ancor oggi attrae tanti lettori verso gli X-Men: sentirsi diversi. Si tratta di una sensazione che moltissimi hanno provato e con cui possono identificarsi. Noi portiamo quell’idea al livello superiore, raccontiamo gli X-Men del 2016. Per me, i migliori fumetti che abbia mai letto sono quelli che raccontano storie fantastiche parlando della realtà. Ed è ciò che fa Black.

Igle – Cresciuto a Flatbush, quartiere di Brooklyn, negli anni Novanta, tra gang violente, operazioni di polizia e tensioni costanti; fermato spesso dalle forze dell’ordine perché “rispondevo al profilo”; costretto a perquisizioni. Riconosco facilmente tutti gli elementi di questa storia. Ho perso la mia infanzia a parte della giovinezza per queste ragioni.

Smith III – Per me, Black è un modo di rispondere a domande che mi facevo quando leggevo comics da bambino e poi mi confrontavo con la realtà che avevo attorno. Vivevo in un quartiere nero e vedevo cose che i ragazzini non dovrebbero, ma erano la norma, erano la vita che conoscevo. Leggendo i fumetti non vedevo traccia di tutto questo. Un’opera come Black mi darà, come artista, la libertà di dar voce a un altro aspetto del mondo, di creare una nuova norma rispetto a quella classica della narrazione a fumetti.

 

Black, copertina di Khary Randolph

Protagonista della storia sarà Kareem Jenkins, classico ragazzino dell’area povera di New York, la cui vita è segnata dalla violenza in mezzo a cui cresce.

Dopo essere sopravvissuto a una sparatoria, duante la quale viene ferito dalla polizia, sviluppa la consapevolezza del fatto che solo i neri hanno superpoteri e capisce perché la cosa venga nascosta all’opinione pubblica. Lui e altri personaggi faranno scelte difficili da inquadrare in termini di giusto o sbagliato.

La storia propone un’organizzazione sotterranea che cerca di mettere in contatto gli afroamericani che sviluppano poteri, i governi del mondo che la tengono d’occhio, sperimentazioni criminali avallate dagli stati, catture coatte da parte dei servizi segreti, compagnie farmaceutiche e imprese scientifiche che indagano senza curarsi dei diritti umani.

 

Randolph – Questa non è una storia che avremmo potuto raccontare presso un grande editore. Quindi, invece di lamentarci della situazione, lasciamo che le azioni parlino più delle parole. Questo fumetto non cambierà il mondo, ma l’idea di essere parte di quacosa di più grande di noi è stata importante per affrontare l’impresa. Come si dice nel linguaggio hip hop, lo facciamo per la nostra cultura.

Igle – Kickstarter ti permette di mantenere il controllo del progetto e rende le cose più facili dal punto di vista finanziario, consentendoti di lavorare in maniera rilassata.

Smith III – Per un autore è un sogno diventato realtà. Posso lavorare tranquillo e tramite un contatto diretto con il mio pubblico. Questo ci permette di consegnare un prodotto che viene dal cuore, in cui crediamo al cento percento.

 

 

Fonte: Newsarama