Questa non è una recensione di Rat-Man.

No, non si tratta di un riferimento surrealista a Magritte, bensì una dichiarazione d’intenti. O per essere più sinceri, una resa incondizionata. Diventa sempre più difficile recensire un albo di Rat-Man.

Una recensione dovrebbe essere un’analisi critica in grado di fungere da ausilio per il potenziale lettore che deve decidere se comprare o meno un determinato albo a fumetti. Ma se avete acquistato 111 numeri di Rat-Man Collection e avete letto le precedenti puntate di questo ciclo di storie, difficilmente non siete in trepidante attesa del suo epilogo. Se invece non fate parte del pubblico fedele di Rat-Man, non lo avete mai seguito regolarmente e avete soltanto letto qualche episodio qua e là, lasciate perdere quest’albo, non fa per voi.

Ormai la serie ha abbandonato la possibilità di trovare racconti autoconclusivi apprezzabili anche da un lettore casuale: per stessa ammissione di Leo Ortolani, The Walking Rat è stata l...