Negli Stati Uniti, la miniserie evento Secret Wars è giunta a conclusione con l’uscita del nono numero, sempre firmato da Jonathan Hickman ed Esad Ribic. Nel capitolo conclusivo, molte risposte alle tante domande che frullavano nella testa dei lettori dei fumetti della Casa delle Idee hanno trovato risposta, specie quelle sulla nascita del Nuovissimo Universo Marvel e quella sul destino di Reed Richards e Susan Storm degli ormai sciolti Fantastici Quattro.

Come consuetudine, lo stesso Hickman e l’Executive Editor Tom Brevoort hanno discusso con CBR dell’ultimo numero uscito di Secret Wars (in questo caso l’ultimo in assoluto), partendo dalla battaglia campale che ha visto coinvolti Pantera Nera e il Dottor Destino:

 

Hickman – Ho dato a Esad una visuale di quello che sarebbe dovuto accadere. Il punto era che i personaggi dovevano essere un po’ astratti, perché, fondamentalmente, i due combattenti erano in grado di fondere e plasmare la realtà a loro piacimento. Penso che Esad abbia fatto un lavoro straordinario, come sempre.

Brevoort – Penso che per i lettori sia difficile crederlo, dato il ritardo dell’ultima uscita, ma Esad aveva davvero delle terribili deadline per questo fumetto. Considerate che ci ha messo lo stesso tempo che è intercorso tra l’uscita del numero #8 e del numero #9. È un arco di tempo che di solito non basta nemmeno per un albo “regolare”, e ha fatto tutto senza prendere scorciatoie.

 

Uno dei momenti chiave di Secret Wars #9 è sicuramente quello in cui Destino ammette al suo rivale Richards che lui avrebbe saputo fare un lavoro migliore nel costruire Battleworld, sul quale i due si sono così espressi:

 

Brevoort – Non ricordo di aver mai visto Destino confessare qualcosa del genere. Magari voi sarete abili a trovare una storia dove accade, da qualche parte. Si tratta di una grande ammissione da parte di Destino, che, in fin dei conti, gli è costato tutto.

Hickman – I lettori sono liberi di interpretare la storia come preferiscono, ma penso non si possa discutere che Destino sia stato il personaggio più eroico della storia, che, alla fine, ha vinto nello stesso modo in cui lo hanno fatto gli altri.

Brevoort – L’ultima pagina ha un grande impatto, nonostante il fatto che il nuovo Destino sia stato visto già in Invincible Iron Man, con la faccia “guarita” cosa che lo fa apparire perfettamente normale.

 

Si è discusso poi delle conseguenze del finale e della creazione dell’universo All-New, All-Different Marvel:

 

Brevoort – Si tratta effettivamente di un nuovo Multiverso. La novità più grande e importante è che, di fatto, questo nuovo Universo Marvel non è più quello di Terra-616. Non so nemmeno se da qualche parte esista ancora Terra-616. Di certo ce ne sono un numero infinito, di Terre. Esistono realtà che conosciamo già e altre che non abbiamo mai visitato prima, in costante creazione, mappate e ed esplorate da Reed e la sua famiglia. Loro hanno iniziato ricostruendo l’Universo Marvel, che di fatto è l’Universo Prime.

 

Hickman e Brevoort si sono poi dilungati nell’analizzare il finale della storia:

 

Secret Wars #8, variant cover CHickman – Ci sono cose che non sono cambiate sin da quando iniziai a lavorare a questa storia, e penso siano le più ovvie. Quello che è accaduto, e che ha funzionato a nostro vantaggio, è che sapevo sin dal principio che stavo scrivendo quella che è sostanzialmente l’ultima storia dei Fantastici Quattro.

Brevoort – A un certo punto, ci siamo seduti a programmare l’ultima storia dei Fantastici Quattro. Si è trattato di una fine naturale perché molte cose sono nate e cresciute direttamente dalla run di Jonathan su Fantastic Four. Tutti pensavano però che questi personaggi sarebbero morti, ma, di fatto, non è morto nessuno di loro.

Hickman – Avrei avuto assolutamente zero interesse nel raccontare una storia della loro morte. Perché sarebbe stato tutto il contrario di ciò che sentivo dentro di me nei confronti di questo franchise e di questi personaggi.

Brevoort – È un dato di fatto che ora i Fantastici Quattro non siano più un gruppo. Ben e Johnny appaiono in Guardians of the Galaxy, Uncanny Inhumans e Uncanny Avengers. Non c’è un titolo dedicato ai Fantastici Quatto. Ma questi personaggi non sono morti. In futuro, si arriverà inevitabilmente a un momento nel quale rivedremo Reed, Sue, Franklin, Val e la Fondazione Futuro. Ci arriveremo. Non so quanto rapidamente. E potenzialmente potremmo dedicare anche una nuova serie a questi personaggi. Vedremo.

Hickman – Penso non ci sia assolutamente nulla di negativo in questo finale. Ritengo che, alla fine della fiera, l’idea che il miglior franchise della Marvel non riapparirà mai più sia ridicola.

Brevoort – Detto questo, penso che Fantastic Four sia stato negli anni uno di questi fumetti che i lettori hanno effettivamente dato per scontato. Viene visto come qualcosa di basilare, vecchia scuola, qualcosa con cui i lettori si sentano sicuri, ma senza particolare passione. Motivo per il quale non avremo questo fumetto per un po’ di tempo. Del resto, non ne abbiamo avuto uno dedicato a Thor per diversi anni. Poi Thor è tornato in un fumetto spettacolare e continua a esserlo anche oggi. Penso che l’assenza porti poi i lettori a desiderare il ritorno. Probabilmente accadrà questo anche ai Fantastici Quatto, ma non è la nostra priorità.

 

Secret Wars #9, anteprima 02

 

Con la conclusione di Secret Wars, l’unico lavoro Marvel rimasto in sospeso per Hickman è il capitolo conclusivo della miniserie S.H.I.E.L.D.:

 

Hickman – Devo assolutamente consegnare quella sceneggiatura. È una cosa che probabilmente farò nelle prossime due settimane. Poi, non sono sicuro di cosa farò in futuro. Ci arriverò a tempo debito. Io e Tom abbiamo parlato di alcuni progetti, ma sicuramente non si tratta di Secret Wars II.

Brevoort – Io ho qualche idea. Ne parleremo più avanti. Si potrebbe fare come anche no.

Hickman – Ho tanto lavoro con quello che sto facendo alla Image. L’annuncio più grande e che tornerò sia a scrivere che disegnare un fumetto, di nuovo, cosa che mi è mancata davvero. Annunceremo tutto a breve. La Marvel è stata qualcosa di straordinario per me, ed è stato bello collaborare con loro. Se la mia agenda me lo permetterà, continuerò certamente a lavorare con loro. E ne sarò felice, cosa più importante.

 

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Fonte: CBR