Deadpool non è un mutante, lo sappiamo tutti quanti. Eppure fa parte del mondo dei mutanti Marvel, perché in quell’ambiente è cresciuto il suo personaggio. Lo sa bene la 20th Century Fox, che ne ha prodotto il film, in quanto tenutaria dei diritti cinematografici degli homo superior, lo sa bene Comic Book Resources e lo sa bene Joe Kelly, sceneggiatore di Spider-Man/Deadpool e di importanti cicli di storie del Mercenario Chiacchierone, che ha risposto alle domande del pubblico nell’edizione settimanale di X-Position.

Prima domanda: quale sarà la natura di Spider-Man/Deadpool?

 

Spider-Man/Deadpool #2, copertina di Ed McGuinnessIo e Ed McGuinness cercheremo di creare qualcosa di coerente, su questo fumetto. Quindi diciamo che sarà una serie a termine, ma corposa. Più di sei numeri, meno di mille. Ci stiamo divertendo un sacco e siamo molto felici che voi fan ci abbiate accolto calorosamente al nostro ritorno alla Marvel.

Difficile dire se sia più divertente scrivere il personaggio di Deadpool o quello di Spider-Man. Certamente il primo mi viene più facile, perché non ha limiti per quanto riguarda i dialoghi, ma quando Spidey ci si mette ha sempre un asso verbale nella manica.

Inoltre, le sue battute non sono mai cattive, con l’eccezione di quelle destinate a Deadpool stesso, il che le rende un’ottima sfida per un autore. Per ora, Deadpool ha la lingua più tagliente. Aspettatevi evoluzioni nel corso della serie.

 

Dopo aver accennato alla presenza dell’attuale moglie di Deadpool, che certamente avrà un ruolo nella storia, Kelly ha assicurato ai fan che ci saranno delle comparsate dei comprimari di entrambi i personaggi, chiarendo però che non si tratta di un fumetto che ne ha troppo bisogno, dato che non è strettamente connesso con la continuity Marvel. Lo sceneggiatore ha dunque parlato del particolare rapporto fra i due protagonisti.

 

Deadpool ha una specie di virilissima cotta per Spidey. A un livello del tutto istintivo, Wade sa che il Ragno è un eroe assolutamente integerrimo e incarna in maniera profonda i valori di onore e integrità che lui, invece, può solo fingere di possedere. Ecco perché Deadpool considera Spider-Man una possibilità di ottenere quel che gli è precluso.

 

Kelly, che ha scritto la sua prima storia di Deadpool nel 1996, ignaro che il personaggio sarebbe diventato così popolare in tutto il mondo, ha dichiarato circa un anno fa che per un po’ non ne avrebbe più firmate. In quest’occasione, prende la palla al balzo per chiedere scusa della piccola bugia: la combinazione di Wade, Peter Parker e Ed McGuinness alle matite era troppo allettante per tener fede alla parola data.

 

Rispetto al mio passato di scrittore di Deadpool, non ci sono molte differenze in termini di quel che è accettabile dire o mostrare in una storia del personaggio. Se esiste uno scarto tra oggi e ieri, dipende dal fatto che in questa serie c’è anche Spider-Man e, dato il suo bacino di lettori, bisogna stare un po’ più attenti alle parole che si usano.

Sarà anche vero che Deadpool è diventato del tutto mainstream, tanto da apparire nei prodotti della Lego e da diventare popolare in luoghi e situazioni non prevedibili anni fa, ma rimane un personaggio estremo. Quando scrivi un fumetto di Spidey ci sono delle aspettative che difficilmente puoi smentire. L’equilibrio è più fragile. Ma alla Marvel tutti stanno lavorando in modo da permettere alla mia parte malvagia di esprimersi al massimo possibile e di questo li ringrazio.

 

 

Fonte: Comic Book Resources