Venom: Space Knight #4, copertina di Ariel OlivettiIl Wounded Warrior Project è una delle tante associazioni statunitensi che si occupano di risolvere i problemi più gravi dei veterani, perché gli Stati Uniti sono un stato ancora oggi costantemente in guerra. Spesso, gli ex soldati sono abbandonati a se stessi, il sistema statale non riesce sempre a prendersi cura di loro. Le associazioni, quando possono, intervengono.

Cosa c’entra tutto questo con i fumetti? Chiedetelo a Dan Nevins, portavoce del WWP, che ha deciso di parlare, con gratitudine, di una serie Marvel attualmente in corso. Stiamo parlando, come già abbiamo fatto in passato, di Venom: Space Knight, scritta da Robbie Thompson e disegnata da un artista dallo stile non convenzionale per il genere supereroico, Ariel Olivetti.

Ecco cos’ha dichiarato Nevins sul modo in cui la storia che vede il simbionte che fu la nemesi di Spider-Man e l’atleta che fu fondatore del suo fan club uniti in un solo eroe, oggi un Cavaliere Spaziale, un giustiziere della galassia.

Attenzione: Flash Thompson è un veterano della guerra in Iraq e un wounded warrior (un guerriero ferito) a cui mancano le gambe amputate. Nevins ha infatti collaborato con gli autori in qualità di consulente.

 

Il team crativo e la Marvel hanno fatto un gran lavoro nella costruzione psicologica e nella rappresentazione del personaggio di Flash Thompson e nel descrivere le sue difficoltà pratiche ed emotive di amputato, affrontate da molti veterani prima di lui nel mondo reale.

Se, ovviamente, ci troviamo di fronte a una storia di avventura e fantascienza, con l’andare della trama essa riesce in modo efficace a mettere in luce anche una serie di aspetti per nulla banali e scontati di una situazione come questa, gli sforzi che devono affrontare queste persone e la forza d’animo che ci vuole.

 

 

Fonte: Comics Alliance