Il quotidiano nipponico Yomiuri Shimbun ha riportato i dettagli di una trattativa commerciale intavolata a inizio dicembre 2015 tra Giappone e Unione Europea, che interesserà non poco tutti i fan di manga e anime.

Tra le proposte avanzate alla EU risulterebbe infatti anche l’invito alla nostra federazione di rivedere le cosiddette “screen quota” nei confronti dei prodotti di intrattenimento in celluloide del colosso asiatico. In termini più semplici si tratta della richiesta di aumentare i giorni di proiezione nelle nostre sale delle pellicole giapponesi. Solitamente questi sono inferiori rispetto a quelli previsti per i film nazionali, per proteggerli dalla concorrenza straniera.

Mentre il Governo di Tokyo è impegnato a espandere le proprie esportazioni cinematografiche all’interno del programma Cool Japan, il Parlamento di Bruxelles deve fare i conti con una lunga tradizione legata questa tipologia di quote, risalente all’Inghilterra del 1927 e ai suoi sforzi per difendere la cultura britannica. I nostri cugini d’oltralpe attualmente, impongono al proprio pubblico almeno il 40% di lungometraggi francesi, ma misure simili esistono anche in Italia e Spagna.

Il Giappone dal canto suo lamenta che questo sistema sia un ostacolo in linea di principio a una politica no-tax interna ai negoziati di partnership economica.

 

Durarara!!

 

Fonte: Crunchyroll