Vi abbiamo già parlato del recente annuncio di Bloodlines: Hostile Takeover da parte della DC Comics: trattasi di una miniserie in sei capitoli, scritta da J.T. Krul e disegnata da V. Ken Marion, che andrà a rivisitare in chiave Nuovi 52 l’omonimo titolo datato 1993. Stando alle prime anticipazioni, la storia tratterà di un’invasione aliena con toni molto dark e atmosfere tra l’horror e la fantascienza. Krul ha recentemente discusso della sua ultima fatica con Newsarama, partendo dalle tematiche di questo revival:

 

Bloodlines #1, copertina variant di Kelly ThompsonEssenzialmente si tratta di tornare indietro nel tempo e attualizzare quella storyline, salvandone il tema principale e immaginandolo per una nuova generazione di lettori. La premessa di base è molto simile, ma il motivo per il quale ho voluto lavorare a questa storia è che si tratta di qualcosa di diverso.

Non è un fumetto di supereroi ma una storia horror sull’onda di quelle di Stephen King, o La Cosa di John Carpenter. Si tratta di qualcosa di inquietante e spaventoso, e parlerà di un gruppo di persone che vengono infettate, cosa che porterà a bizzarre conseguenze. Non sarà quindi un racconto del tipo: “Ehi, ora ho dei superpoteri! Fantastico, combatterò il crimine.” Ma piuttosto: “Che succede? Cosa c’è che non va in me? Sto per morire?”

 

Il discorso si è poi spostato sui protagonisti di Bloodlines: Hostile Takeover.

 

Ci sono diversi personaggi e sicuramente prenderemo alcuni di questi dalle storie passate. È un’idea sulla quale ho lavorato per un po’ nel mio tempo libero, parlandone con DC Comics di tanto in tanto. Sulla copertina del primo numero, potete vedere Eddie trasformato in Loose Cannon. Lui è uno dei protagonisti del fumetto, specie nella parte iniziale. Vi saranno anche allusioni ad alcune variazioni dei personaggi dell’originale Bloodlines, come Sparx e Razorsharp. Ma si tratta di un nuovo inizio, di una nuova storia. Nell’originale, Eddie era un agente di polizia o un detective. In questa storia, è uno studente.

 

Krul ha poi chiarito che nella nuova miniserie non ci sarà il celebre personaggio Tommy Monaghan, protagonista della collana cult Hitman:

 

Bloodlines #1, copertina di V. Ken MarionNo, non ci sarà. Si tratta di un personaggio che ha goduto di grande successo dopo Bloodlines, è questo è uno dei motivi per il quale ho scelto di non utilizzarlo. La storia ha come tematica centrale alcuni concetti, piuttosto che i singoli personaggi. E si tratta di qualcosa di completamente differente.

In passato, la DC stava provando a inserire nel proprio universo narrativo molti nuovi personaggi e tanti nuovi supereroi, alcuni dei quali hanno avuto successo, altri meno. Questa è la storia di una cittadina e di alcuni suoi abitanti che vengono infettati da questi alieni. Non ci sono mantelli e supereroi. Si tratta di persone normali che proveranno a sopravvivere. Ha una vena lovecraftiana.

Un altro modo per guardare a questa storia è pensare a Battlestar Galactica, l’originale, uno show con il quale sono cresciuto. La versione moderna è qualcosa di completamente diversa: per questo vi ho fatto questo esempio.

 

Lo sceneggiatore ha però chiarito che la storia si svolge a tutti gli effetti nell’Universo DC:

 

La storia si svolge nell’Universo DC ma, per queste sei uscite, tratteremo di un piccolo angolo di questo universo. Se avessi inserito personaggi come Flash, Superman o la Justice League, la storia sarebbe andata molto diversamente. E ci tenevo a restare concentrato sui personaggi che stiamo creando, ai quali stiamo infondendo linfa vitale.

La sfida è sopravvivere. Non si tratta di un evento che dà loro superpoteri, ma di una minaccia aliena che infetta le persone. Quindi i personaggi sono malati, in un certo senso. Certo, svilupperanno abilità particolari che non avevano prima, ma questo non li renderà automaticamente persone migliori: c’è qualcosa dentro di loro che li sta uccidendo.

 

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Fonte: Newsarama