È un esordio che quasi potrebbe spiazzare quello degli Extraordinary X-Men di Jeff Lemire e Humberto Ramos in un’epoca in cui tutto è “All-New, All-Different”. In un’epoca che premia le scelte rivoluzionarie, la diversificazione e l’esplorazione di tematiche e territori inesplorati, il primo numero di Extraordinary sembra veramente andare controcorrente nella sua classicità e nel suo “tradizionalismo” che, almeno per quello che riguarda i temi delle X-storie, a volte rischia di apparire perfino eccessivo.
Eppure c’è qualcosa di tranquillizzante e di accogliente nella presentazione che Lemire allestisce per l’esordio della sua gestione. Il numero #1 di Extraordinary X-Men è quanto di più programmatico e metodico si possa trovare nei primi numeri di una serie, organizzato secondo una scaletta archetipica: dopo i famigerati otto mesi di vuoto che intercorrono tra la fine di Secret Wars e l’inizio del Nuovissimo Universo Marvel, gli X-Men non esistono più. O meglio, sono ridotti a tre memb...
Come i mutanti di cui racconta la storia, Extraordinary X-Men di Jeff Lemire e Humberto Ramos cerca nel passato la chiave del suo futuro
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