L’umorismo di Kaptara, la serie di Chip Zdarsky che racconta le gesta di un pilota spaziale gay intrappolato con il proprio equipaggio su un pianeta alieno, torna ad essere protagonista delle dichiarazioni del co-creatore di Sex Criminals, all’indomani della fine del suo primo ciclo di storie, che verrà raccolto in volume negli States dal 23 dicembre prossimo.

 

Kaptara vol. 1, copertina di Kagan McLeodIn Kaptara faccio incontrare Il Mago di Oz con i cartoni animati di He-Man, in versione adulta. Si tratta di una stupida avventura sci-fi e fantasy con un protagonista improbabile che non vorrebbe mai correre alcun pericolo. Keith Kanga è una specie di Peter Parker prima della morte di Zio Ben, uno che lascerebbe andare qualunque rapinatore pur di farsi gli affari propri.

Come lo sarei anch’io e la maggior parte della gente che conosco, è terrorizzato dal fatto di stare su un pianeta alieno. Non si è unito all’avventura che lo ha portato sin qui per desiderio del brivido. Fugge dalla sua vita sulla Terra, ma non ha ideali granché positivi. Una delle cose belle dell’inizio del viaggio degli eroi è vederli impreparati e acquisire pian piano gli strumenti per affrontare l’impresa. Lui parte come un coglione supponente che tiene lontano il prossimo. Nel corso della storia, lo faremo diventare una persona migliore e un giocatore di squadra.

Il progetto è nato come un’epopea spaziale in cui i personaggi apparissero un po’ come action figure degli anni Ottanta e Novanta, ecco perché c’è questa atmosfera da Masters of the Universe. Vedrete anche qualcosa di Transformers e My Little Pony, dei Puffi addirittura. Ma Masters resterà sempre il nostro riferimento, per quanto non diretto: non vogliamo copiare pedissequamente nessuno dei vostri giocattoli di bambini, solo l’atmosfera e l’aspetto generale come lo ricordiamo dall’infanzia.

Come avete visto nei primi numeri, continueremo a cambiare registro, da fantascienza ad avventura fantasy. Vogliamo insistere su questo contrasto violento, non dare mai al lettore delle coordinate precise sul genere della storia. Alcuni numeri saranno più rappresentativi dell’uno o dell’altro. Kaptara è un’avventura comica e parodistica piena di personaggi dall’aspetto assurdo che si prestano per gli utilizzi più disparati. Continueremo a disorientarvi in questo modo e a cercare semplicemente di raccontare al meglio la nostra storia, con leggerezza e spensieratezza.

Se avete l’impressione che io e Kagan McLeod ci stiamo divertento un mondo, avete fatto centro. Con Matt Fraction ho la stessa sensazione realizzando Sex Criminals. Ci divertiamo così tanto insieme che ci sembra di farci un favore a vicenda. Lavorare con Kagan è una gran soddisfazione e spero che si continui a vedere quanto mi piace nel leggere le pagine del fumetto.

 

Zdarsky ha quindi spiegato il suo coinvolgimento nell’iniziativa di beneficienza per i rifugiati siriani a cui ha collaborato vendendo l’albo autografato con copertina variant del volumetto Star Wars: Vader Down #1, di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa.

 

Star Wars Vader Down, copertina variant di Chip ZdarskyLa mia ragazza è attivista di un gruppo locale che sostiene una famiglia siriana tramite sponsor, qui in Canada. Il governo lavora direttamente coi cittadini per ottenere dei risultati specifici, raccogliendo fondi. Pare che negli USA non si possa fare. Non volevo partecipare alla cosa semplicemente donando soldi, ma con qualcosa che potesse mobilitare più energie e sensibilizzare all’argomento.

Il denaro andrà a quest’iniziativa a sostegno di una famiglia di sette persone in attesa di poter lasciare la Siria e venire in Canada per crearsi una nuova vita, in fuga dalla tragica situazione in cui si trova quel Paese. Sono emotivamente molto coinvolto nel lavorare a questo progetto. Quelle persone verranno qui e non conosceranno nessuno, non sapranno l’inglese, non avranno riferimenti. Vogliamo procurare loro un interprete, aiutarli a trovare lavoro, vestiti, generi di prima necessità.

Nel periodo in cui mi sono unito alla causa stavo lavorando a questo albo di Star Wars e ho pensato che un’edizione variant firmata avrebbe potuto avere un certo valore, se indirizzato alla beneficenza. Ho spiegato la situazione all’editor Jordan White, che ha capito come mai avessi intenzione di autografare l’albo e venderlo all’asta online prima ancora della sua uscita. Non esattamente una mossa normale. Alla Marvel hanno capito, mi hanno spedito una copia in anteprima e mi hanno dato la possibilità di portare avanti la cosa.

 

 

 

Fonte: Comic Vine