Uno Squadrone Supremo completamente rinnovato fa ufficialmente parte dell’Universo Marvel, dopo gli eventi di Secret Wars. Del supergruppo guidato da Hyperion e Nightmask, le cui avventure saranno raccontate da James Robinson, ha parlato il disegnatore della serie Leonard Kirk, mostrando anche materiale del suo lavoro e guidandoci dietro le quinte del fumetto.

 

Squadron Supreme #1, copertina variant di Leonard Kirk

Squadron Supreme #1, copertina variant di Leonard Kirk

Io e Robinson abbiamo già lavorato assieme su Fantistic Four e tornare a collaborare è una bella esperienza, con molti punti di contatto. Anche questa serie parla di un team destinato a cambiare rispetto alla propria incarnazione classica, pur rimanendo fedele alla propria identità. Ad essere completamente diverse sono le atmosfere, i toni della serie. Fantastic Four sarà sempre la storia di una famiglia, mentre Squadron Supreme parla di un gruppo formato dalle necessità e opportunità.

I protagonisti sentono di aver bisogno di mettere assieme le forze per realizzare un mondo migliore. Tuttavia, proveniendo da esperienze differenti e da diverse Terre, spesso da storie tragiche nel loro passato, quel senso di famiglia non sono in grado di crearlo e percepirlo. Fanno quel che fanno perché pensano sia loro dovere. Sono assieme perché credono sia necessario. Ma non sempre vorrebbero e non sempre andranno d’accordo.

Quando disegno una storia, cerco di lasciarmi coinvolgere soprattutto dal momento che sto illustrando e di trattarlo come la tessera di un mosaico, destinata a trovare il suo posto assieme alle altre. Ho sempre in mente il contesto generale delle cose, ma tendo a ragionare tavola per tavola, senza troppa enfasi sui temi più ampi, per evitare che le immagini e le atmosfere risultino ripetitive.

La storia influenza il mio lavoro solo per quanto attiene alle indicazioni della sceneggiatura. James è il vero e proprio regista della narrazione ed è lui a stabilirne il ritmo. Quel che posso assicurarvi è che vedrete un sacco di colore nero, parecchie ombre e silhouettes.

Se vedrete cambiare lo stile visivo nella seire, sarà nei momenti di flashback. I personaggi vengono tutti quanti da universi differenti e l’idea di James era quella di illustrarli in maniera specifica, quando presenti nei ricordi dei protagonisti. Un aspetto interessantissimo del lavoro che non vedo l’ora di approfondire, dato che per ora ho disegnato solo tre numeri. Devo ringraziare le chine di Paul Neary per il risultato: è davero bravissimo a correggere e indirizzare le mie matite dove necessario.

 

Fonte: Marvel