Gerry Duggan ha per le mani due serie importantissime nell’economia narrativa dell’attuale era Marvel Comics: Deadpool e Uncanny Avengers. Due titoli accomunati dalla presenza del Mercenario Chiacchierone, insolitamente oggetto dell’attenzione e della fiducia dei colleghi supereroi e dell’affetto da parte dei cittadini riconoscenti. Bisognoso di sfogarsi con qualcuno in un periodo così stressante, ne ha parlato ai microfoni di Comic Book Resources, rispondendo alle domande del pubblico. Ecco quali interessanti considerazioni ne sono scaturite.

 

Uncanny Avengers #5, copertina di Yasmine PutriT-Ray non sarà una presenza molto forte in Deadpool, per ora. Non ho grandi piani per lui, ma certamente non ho intenzione di scavare troppo nel passato di Wade, semmai di spiegare, come già abbiamo fatto nel ciclo precedente, come mai sia complicato da elaborare. Se potessi chiedere agli autori che scriveranno il personaggio dopo di me un favore, non cancellare il lavoro che abbiamo fatto con Il Buono, il Brutto e il Cattivo, perché sono convinto sia una pagina fondamentale delle contraddittorie origini di Wade.

Considero Uncanny Avengers e Deadpool due serie costantemente in condizione di crossover passivo. Può diventare più evidente in alcune occasioni, come ad esempio sarà nei primi dodici numeri della serie dedicata a Wade, che faranno chiaramente parte di una storia più grande ed espansa. Il primo arco vi sembrerà trattare un certo argomento e lo vedrete finire in maniera del tutto inaspettata, con una virata verso atmosfere dark dal settimo numero in poi.

Uncanny Avengers vivrà in intreccio perenne con diverse altre serie, sia per la natura della missione segreta della squadra, sia per i legami evidenti con gli altri titoli legati ai Vendicatori, ma anche agli X-Men, che saranno coinvolti in maniera importante. Appariranno volti noti di entrambi gli storici gruppi.

Abbiamo intenzione di lavorare molto sul personaggio di Quicksilver, che renderemo molto più leggero rispetto al recente passato, anche se ancora segnato e inacidito dalla sequenza di eventi quantomeno spiacevoli che hanno caratterizzato il suo ultimo anno di vita fumettistica.

Saprete poi che ha fatto la sua rumorosa apparizione un signore di nome Cable, proveniente dall’anno 2087. Forse non dovrei rivelarvelo ancora, ma mi sento generoso: si unirà agli Uncanny Avengers e resterà con loro a lungo. La sua poteva essere facilmente una rapida comparsa, ma le circostanze lo porteranno a restare con gli altri e la loro missione segreta lo affascinerà.

Ho dovuto negoziare la sua presenza nella squadra, ma ne è valsa la pena, dato che vedere Ryan Stegman disegnare Nathan è una meraviglia. Cable non era previsto nella serie: il suo arrivo è stata una scelta in corsa, suggerita se non sbaglio da Tom Brevoort.

Un ottimo suggerimento, dato che ci impegnamo sempre a consegnare ai lettori qualcosa di inaspettato e non penso che molti avessero previsto la presenza del mutante addestrato dalle Askani, per quanto in una versione molto più anziana e proveniente da una linea temporale ancora da capire. Siamo molto felici che non ci siano state anticipazioni prima dell’uscita e di avervi stupiti tutti quanto.

Alcuni vogliono sapere se Gambit sarà una presenza importante nella serie o solo una comparsa, ma devo purtroppo avvalermi della facoltà di non rispondere. Sappiate però che, in generale, gli eventi che vi attendono in questa storia, in particolare ciò che accadrà su Uncanny Avengers #5, risuoneranno in maniera importante nel futuro del fumetto.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources