Non stupisce che uno degli ospiti d’onore più attesi allo stand Panini Comics di Lucca Comics & Games 2015 fosse Leo Ortolani. Con la saga di Rat-Man ormai lanciata verso il gran finale, il filone delle parodie cinematografiche che vive un momento d’oro tra trailer, recensioni a fumetti e Star Rats, numerose iniziative di corredo come la ristampa filologica di Rat-Man Gigante e le statuette de I Mille Volti di Rat-Man appena lanciate, l’opportunità di incontrare e salutare Leo dal vivo è stata ritenuta troppo ghiotta da migliaia di visitatori che hanno preso d’assalto lo stand lucchese. Lo stesso è valso anche per noi di BadComics.it: ci siamo fatti strada oltre code, cosplayer e le altre mille follie che un sabato lucchese sa riservare per incontrare Leo Ortolani, che ha dimostrato ancora una volta la sua simpatia, cortesia e disponibilità nel rispondere alle nostre domande.

 

Ciao Leo, di nuovo benvenuto su BadComics.it e grazie mille per la disponibilità! Iniziamo con una domanda inevitabilmente ispirata alla cornice lucchese. In un tuo vecchio resoconto narravi di avere disegnato i tuoi primi fumetti in un ostello di Lucca come visitatore: vent’anni dopo sei qui al tavolo degli ospiti d’onore a firmare autografi, disegni dedicati e a ricevere lunghe file di fan. Come hai vissuto questa transizione da un estremo all’altro dell’esperienza lucchese?

Me lo ricordo, quell’ostello! Ne parlavo anche ieri. Dovrei ritrovare lo stesso ostello e scoprire se hanno messo il riscaldamento. No, in realtà non dico che sia la stessa cosa, ma non è poi troppo diverso, essere qua ha anzi un certo sapore di continuità.

Passiamo a Rat-Man: siamo nella fase finale della saga di Rat-Man, ma allo stesso tempo c’è un’esplosione del personaggio: le statuette de I Mille Volti di Rat-Man, Rat-Man Gigante. È una contraddizione o c’è un piano dietro tutto questo?

È il canto del cigno! Sai che prima di morire… ecco, sarà così sicuramente. Si lotta strenuamente, ma alla fine svanirà… nel Monte Fato.

Per sempre?

No, per sempre no. Molto probabilmente conserverò il personaggio per fare delle parodie o per utilizzarlo in qualche altro progetto. Sono uno sceneggiatore, ho sempre un piano di riserva, un piano di fuga o un piano B. Anche perché mi piace pensare di poter creare una serie di nuove storie, nuovi modi di scrivere, magari non soltanto storie comiche: non voglio usare il termine “drammatico”, ma diverso da ciò che sto facendo adesso, magari più tranquillo per me. Fare il fumetto comico è sempre stato molto faticoso.

Hai invece accennato a un potenziale ritorno di Venerdì 12. Puoi dirci qualcosa in più su questo?

Non posso davvero anticipare molto, anche perché avverrà tutto in una vesta un po’ insolita (poi magari me la bocciano e non se ne fa nulla), però sì, vedremo una nuova storia di Venerdì 12 entro il 2016.

Parliamo un po’ di cinema: ti chiamano domani dalla Fox (o forse dalla Marvel) e ti dicono che hai carta bianca per fare un film dei Fantastici Quattro come piace a te. Come ti sfoghi?

Beh, in cambio chiedo di poter chiudere tutta la linea Marvel cinematografica attuale…! No, scherzi a parte. Sicuramente sarebbe divertente, io e un mio amico di Torino sognavamo di farlo: ambientato negli anni 60, con una caratterizzazione appropriata di ogni aspetto. I Fantastici Quattro sono troppo anni 60 sotto certi aspetti e sono bellissimi anche per questo: c’era ancora la meraviglia, c’erano ancora un sacco di elementi pittoreschi… quindi sarebbe un film in costume, in sostanza. Più ancora di quanto già non debba essere. Ma poi niente, rifiuterei perché già saprei che sarebbe un suicidio.

Passiamo a un altro classico: speranze, paure, aspettative per il nuovo film di Star Wars?

Guarda, io so che i trailer riescono sempre a fregarti, quindi non voglio sbilanciarmi, però mi è piaciuta moltissimo questa cosa dei giovani eroi del nuovo film che sono nati quando ormai era già tutto finito, un po’ come la generazione di spettatori di adesso, e che dicono “abbiamo sentito delle storie”, e TAC – arriva il vecchio Han Solo a dire: “È tutto vero”. Ecco, in quella concatenazione tra “storie” e “tutto vero” c’è il passaggio di consegne. Come dicevo nel blog, ora tocca a voi arricchire la Disney… siatene degni!

Chiudiamo con un sempreverde: progetti futuri all’orizzonte? Sia quelli già definiti, sia quelli in cui ti piacerebbe cimentarti ma che non si sono ancora concretizzati?

Allora, ci sarà qualcosa di “serio”, sicuramente. Non necessariamente con Panini, mi piacerebbe tentare qualcosa anche con altre case editrici (non voglio fare nomi per scaramanzia); come già saprete c’è in ballo il volume delle mie recensioni cinematografiche con BAO, che è già qualcosa che esula dalla normalità. E poi mi piacerebbe sviluppare, non dico nuove serie, perché dopo una serie durata vent’anni credo di avere fatto abbastanza nel campo delle serie, ma magari delle miniserie, qualcosa di composto da sei numeri che chiuda un arco narrativo, come nel caso di Orfani di Roberto Recchioni, ma senza esagerare nella lunghezza, un massimo di dieci-dodici numeri. Per esempio, una miniserie sui Sacrificabili mi piacerebbe farla. Insomma, ho in lavorazione e/o in mente tutta una… serie di serie!

Attenderemo con impazienza ogni tua nuova produzione. Grazie mille della disponibilità e a presto.

Grazie a voi! Un saluto ai lettori di BadComics.it!

 

Leo Ortolani e il Rat-Man Fan Club a Lucca Comics & Games 2015