Proprio Azzarello, Kubert e Janson hanno recentemente discusso con CBR di questa loro ultima, attesissima fatica, partendo dalla reazione dei fan alla ormai celebre copertina del racconto spin-off Dark Knight: The Atom, realizzata da Miller e raffigurante Superman.
Azzarello – Si tratta di internet, dopotutto. È semplice.
Kubert – Lo ammetto, non ho seguito più di tanto la vicenda, quindi non saprei che dire in merito.
Janson – Penso che questa copertina appaia molto diversa dal canone tradizionale, e probabilmente ci sono persone non preparate a qualcosa di così differente. Non ci vedo niente di così rilevante. Ho già detto in precedenza che, avendo la possibilità di frequentare lo studio di Frank, ho notato che sta lavorando con uno stile “cartoonesco”. Lui è un artista altamente prolifico, sta disegnando senza sosta, e questa è solo la punta dell’iceberg di ciò che sta facendo. Penso che ogni cosa vada poi contestualizzata.
Il discorso si è poi spostato sulla collaborazione, ai disegni, tra Kubert e Miller.
Janson – Credo che entrambi abbiano un punto di forza in comune, ossia quello che sono degli ottimi storyteller. Una delle altre cose che li accomuna è il gioco tra neri e bianchi nel disegno. Differiscono invece in termini di stile di disegno, perché, va detto, il loro tratto è diverso. Ma mi piace pensare di essere abbastanza adattabile da essere in grado di inchiostrare stili differenti, e disegnatori differenti. Ogni disegnatore o ogni lavoro presenta peculiari sfide. E, fortunatamente, amo le sfide.
Kubert – Klaus è fenomenale, dico davvero. Quando ho avuto le prime pagine inchiostrate ho dovuto sedermi: conosco Klaus da anni, ma non avevamo mai lavorato assieme prima. I miei disegni non sono mai stati inchiostrati così prima d’ora. Quando ho guardato le mie pagine inchiostrate per la prima volta, mi sono seduto, e ho detto a me stesso: “Va bene”, e nella mia testa c’era qualcosa tipo “Oh, questo è davvero figo”. È riuscito a infondere nel disegno quell’energia che ha portato tutto a un livello successivo. È grandioso.
Anche Azzarello ha voluto parlare della sua esperienza e delle sue sensazioni:
Azzarello – Si tratta di qualcosa di spettacolare. Di molto, molto, molto spettacolare. Io e Frank abbiamo ideato questa storia, e poi ci siamo messi a scriverla assieme, realizzando le sceneggiature con attenzione. Quando tutto ha preso una forma, abbiamo mandato il materiale ad Andy, e poi abbiamo iniziato a vedere quello che stava realizzando. In quel momento abbiamo esclamato: “Porca paletta! Sta succedendo davvero”. Acquistai Il ritorno del Cavaliere Oscuro quando uscì per la prima volta nel 1986, ho comprato ogni edizione di quella storia. E ora sto lavorando al terzo capitolo. Come è successo? Io e Andy ne parlavamo da anni, di trovare un progetto valido sul quale lavorare assieme.
Gli artisti hanno poi riflettuto sul tipo di reazioni che l’uscita del primo capitolo della saga generò, non molto dissimili da quelle attuali.
Azzarello – Ne ho parlato con Frank, ricordo che l’opera venne diffamata. C’erano persone che dicevano quanto quella storia fosse violenta, una brutta versione di Batman, e che quello non era assolutamente il fumetto che avrebbe dovuto essere.
Janson – Vero. Non era il personaggio al quale i lettori erano abituati, e conseguentemente ne furono scioccati. Anche la reazione a Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora non fu particolarmente generosa. Bisogna solo avere pazienza. Forse il pubblico ha bisogno di tempo per metabolizzare il tutto.
Azzarello – La cosa migliore, comunque, è che vi sia una reazione. Se il fumetto uscisse senza fare rumore, ne sarei preoccupato.
Janson – I lettori si stanno guardando intorno. Sono a conoscenza di questo progetto, sanno quando uscirà.
Di seguito, vi proponiamo i video con l’intervista integrale ai tre artisti.
Fonte: CBR
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