Se nel precedente episodio abbiamo avuto la possibilità di mettere tutti i puntiti sulle “i” del passato di Kilgrave, in questo undicesimo, dal titolo Pillole blu, finalmente chiudiamo il cerchio anche sull’infanzia di Jessica Jones. Questa puntata si apre infatti con il risveglio della protagonista a seguito dell’incidente che l’ha resa orfana, uccidendo i genitori e il fratellino Phillip, e che apparentemente le ha conferito i suoi poteri. A differenza della fonte a fumetti originale dalla quale la serie TV Jessica Jones trae ispirazione, il fumetto Marvel Alias, la giovane non si risveglia a causa delle onde energetiche emanate dall’arrivo di Galactus, il Divoratore di mondi, e del suo araldo Silver Surfer sulla Terra (anche volendo, questa soluzione narrativa è resa impossibile dal fatto che i diritti per la trasposizione cinematografica e televisiva dei due suddetti personaggi siano ancora in mano alla 20th Century Fox).

Jess torna cosciente in presenza della piccola Trish Walker, bambina prodigio dello showbiz che tutti conoscono come Patsy, e della sua tirannica madre. La famiglia Walker decide di adottare la ragazza per una scelta mirata di marketing: difatti, Trish, sempre più insofferente allo stress causato dalla sua vita da celebrità, sta manifestando uno spirito “ribelle” e ciò evidenzierebbe quanto il suo personaggio sia costruito agli occhi del pubblico. Dalle parole della stessa Trish scopriamo che lei e Jessica erano compagne di scuola: la Walker va così, di fatto, a sostituire il ruolo che è di Peter Parker (alias Spider-Man) in Alias. Inoltre, apprendiamo che l’iconica capigliatura rosso fuoco di Patsy Walker nei fumetti viene sostituita da una banalissima parrucca dello stesso colore nello show.

Nel corso di diversi flashback siamo poi testimoni di come Jessica abbia manifestato i propri poteri la prima volta, in maniera del tutto casuale (così come in Alias) sebbene in un contesto narrativo diverso: nel fumetto la protagonista scopre di poter volare mentre fugge da una situazione di stress emotivo; la stessa condizione la porta a distruggere a mani nude un lavandino di marmo in questo episodio di Jessica Jones. Nel presente, inoltre, tali poteri consentono alla protagonista di rimanere relativamente incolume dopo un incidente automobilistico in cui un camion la mette letteralmente sotto: la diagnosi finale è “solo” di qualche costola rotta (sorvoliamo sulle affermazioni di Jessica che vogliono abbia il fegato dalla parte sbagliata del corpo, a sinistra anziché a destra).

Kilgrave è il grande assente di questo capitolo dello show, dopo che è fuggito con il padre e sta tramando chissà cosa, ma il suo ruolo di villain viene degnamente sostituito da un sempre più incontrollabile agente Will Simpson, presumibilmente la controparte televisiva di Nuke. Il personaggio ha deciso di rientrare in un misterioso programma sperimentale di stampo militare condotto dal dottor Kozlov: Simpson aveva già fatto da cavia di tali esperimenti, i quali hanno portato a un incidente appena accennato a Damasco. L’agente è ossessionato dal desiderio di vendetta nei confronti dell’Uomo Porpora, il quale ha sconvolto la sua vita e causato la morte di alcuni suoi colleghi: questo sentiero lo ha portato persino a uccidere a sangue freddo il detective Clemons: ora restano solo Jessica e Trish sulla sua strada.

Il risultato finale è un violentissimo scontro tra i tre, con le ragazze protagoniste di un convincente team-up. Abbiamo finalmente modo di vedere come funzionino le famose pillole rosse che servono ad attivare il “programma Nuke”, sia sul più avvezzo agente Simpson, che sulla stessa Trish, la quale assume le sostanze per fronteggiare l’uomo e salvare una ferita Jessica. Notiamo come senza l’ausilio delle pillole bianche (stabilizzatrici) e blu (inibitorie, da cui il titolo), queste pillole adrenergiche siano così potenti da far dimenticare a chi le prende la necessità di respirare.

In conclusione, una curiosità: in originale, nel corso di un dialogo tra Simpson e Jessica, vi è una frase pronunciata dalla protagonista traducibile come “Quello che non ti uccide ti rende… Più strano“. Ascoltandola è impossibile non pensare alla frase esclamata dal Joker di Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e non pensiamo possa essere una semplice casualità. Nel doppiaggio italiano questa potenziale citazione si perde in una traduzione molto raffazzonata.

 

 

DIETRO ALLE QUINTE DI JESSICA JONES

ALIAS: IL FUMETTO DI JESSICA JONES

LE NOSTRE GUIDE