Nel decimo episodio di Jessica Jones, dal titolo Mille pugnalate, l’escalation di tragedia e morte che sta impregnando la fase conclusiva di questa serie TV non sembra volersi fermare. I livelli di violenza fisica, verbale e psicologica dei contenuti rendono questo show qualcosa di veramente insolito. Il grande piano di Jessica è fallito, e Kilgrave è di nuovo in libertà, grazie soprattutto all’ausilio di Jeryn, la quale si dimostra una pessima alleata (del resto ne avevamo avuto il sentore nel corso di tutta la serie), motivata solo ed esclusivamente dal suo tornaconto personale e quindi preda perfetta per il villain.

A proposito di Kilgrave, abbiamo un’ulteriore spiegazione di come funzionino i suoi poteri: l’uomo infatti secerne letteralmente un virus, delle micro-particelle che vengono liberate nell’aria e inspirate dalle sue vittime. Sono queste ad annullare la volontà delle vittime del criminale, che poi può facilmente comandarle per mezzo della sua voce. Kilgrave ha dunque dei poteri molto simili, se non speculari a quelli della sua controparte a fumetti, l’Uomo Porpora. Essendo il potere del villain spiegabile scientificamente, sarebbe corretto postulare che possa esistere una cura: del resto, e questo è l’elemento narrativo più importante dell’episodio in questione, abbiamo la conferma che Jessica è ormai immune al “virus Kilgrave”. Le motivazioni ci sono ancora sconosciute. Questo artificio narrativo va a sostituire le protezioni psichiche che Jean Grey impianta nella mente della Jones per consentirle di reagire all’Uomo Porpora, come raccontato nella serie a fumetti Alias.

Dal sangue di Jessica, quindi, perlomeno in linea teorica, potrebbe essere possibile estrarre i giusti antigeni per sintetizzare un antidoto: Albert Thompson, il padre di Kilgrave, e Trish Walker si impegnano dunque in questa missione, prelevando un campione dalla protagonista (sorvoliamo sul modo con il quale viene effettuato il prelievo, che nell’episodio è davvero ridicolo e scientificamente incoerente: non a caso l’antidoto non avrà effetto).

Un’altra curiosità: Jeryn svela a Kilgrave che Hope era incinta di lui. A questo proposito, l’immorale avvocato ammette di aver prelevato i resti del feto per verificare se questo avesse ereditato gli stessi poteri del padre biologico: scopriamo quindi che il potere dell’uomo non è trasmissibile. Questa è una grande differenza con i fumetti Marvel, dove, in una recente saga di Daredevil, incontriamo per la prima volta i figli dell’Uomo Porpora, i quali hanno sostanzialmente abilità simili a quelle del padre.

Ritorna prepotentemente in scena l’agente Will Simpson, che oramai possiamo chiamare Nuke. Scopriamo di più sul programma sperimentale al quale l’uomo è stato sottoposto e che si concretizza mediante la somministrazione di alcune pillole: queste contengono sostanze psicotrope più potenti delle anfetamine in grado di inibire i recettori del dolore che rendono coloro che le assumono delle perfette macchine assassine prive di ogni remora. Tutto questo viene dimostrato dalla condotta del personaggio, oramai fuori controllo e animato da un unico interesse: uccidere Kilgrave, a ogni costo. Una chicca: quando Simpson prende il suo zippo per dare fuoco al rifugio segreto nel quale era stato fatto prigioniero Kilgrave, questo ha una bandiera americana disegnata sopra, simbolo del personaggio, che nei fumetti ha tatuato sul volto.

Per la prima volta, inoltre, abbiamo la possibilità di guardare, per mezzo di un flashback, al periodo nel quale Jessica era prigioniera del villain in un lussuoso attico di hotel. In questa bellissima, ma angosciante, sequenza abbiamo una dimostrazione concreta delle sevizie e della tortura psicologica subita dalla protagonista, che qui, per la prima volta, indossa abiti colorati, molto distanti dal suo stile, probabilmente su richiesta di Kilgrave.

Come intuibile dal titolo, questo episodio è un bagno di sangue e vi sono tre morti eccellenti. La sequenza delle “mille pugnalate”, nella quale Wendy inizia a tagliuzzare la sua ex, Jeryn, su ordine di Kilgrave, è davvero disturbante. Cosa che ci fa amare ancora di più questo show.

 

 

DIETRO ALLE QUINTE DI JESSICA JONES

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