Nel nono episodio di Jessica Jones, intitolato Penalità, sono ancora le origini di Kilgrave a rivestire un ruolo di primissimo piano. Come abbiamo visto precedentemente, il villain è stato catturato da Jessica, che lo ha rinchiuso in una speciale camera di detenzione allestita dall’agente Will Simpson. La speranza è quella di riuscire a far confessare il criminale, costringendolo a manifestare i suoi poteri e registrandolo nell’atto, in modo da avere le prove necessarie per scagionare la giovane Hope.

In questa puntata tutti i cerchi virtuali sul passato di Kilgrave trovano la giusta chiusura, consentendoci così di fare ulteriori parallelismi con la fonte a fumetti dove il villain è apparso originariamente. Innanzitutto, scopriamo che nella serie TV, Kilgrave è un “nome d’arte” che il criminale si è dato: il suo nome di battesimo è infatti Kevin, e il suo cognome Thompson (come scopriamo in questo episodio). Questa è una sostanziale differenza con il suo corrispettivo Marvel Comics, il quale fa di nome Zebediah Killgrave (con due “l”).

Veniamo a conoscenza, inoltre, della reale origine dei poteri dell’uomo: questi infatti era nato con una terribile malattia neuro-degenerativa, che lo avrebbe ucciso nel giro di pochi mesi. I genitori, Albert e Louise Thompson, due scienziati, decisero dunque di provare a salvare la vita del loro figlio sottoponendolo a una cura che consisteva nell’iniezione ripetuta di un virus sperimentale, volta a riparare il suo DNA. La cura ebbe successo, salvando la vita di Kevin: ma vi furono degli effetti collaterali, quelli che appunto diedero al giovane i suoi straordinari poteri. L’abilità di Kilgrave di sottomettere alla propria volontà chiunque gli si pari davanti è, quindi, sostanzialmente un virus che contagia chiunque sia nei pressi dell’uomo: come per ogni virus, dunque, in linea teorica dovrebbe essere possibile sintetizzare un antidoto. Non è ancora chiarissimo se il potere di Kilgrave si manifesta per mezzo della sua voce o attraverso la secrezione di feromoni così come nel fumetto (non escludiamo che possa essere una combinazione delle due cose).

Gli studi sperimentali al quale è stato sottoposto Kevin, inoltre, hanno visto tra i partecipanti numerosi altri giovani soggetti: possibile dunque che anche altri metaumani dell’Universo Cinematografico e Televisivo Marvel possano avere avuto origine proprio in questo modo. Staremo a vedere.

Altro macro-tema di questa puntata è la rivelazione che l’agente Will Simpson è molto più di quello che credevamo essere; del resto, c’erano stati molti elementi che hanno progressivamente alimentato i nostri sospetti. Senza ombra di dubbio alcuno possiamo ora affermare che Simpson sia il corrispettivo televisivo/cinematografico di Nuke, personaggio a fumetti creato da Frank Miller e David Mazzucchelli e apparso per la prima volta sulle pagine di Daredevil #232 (1986). Del resto, i due personaggi hanno da sempre condiviso il cognome, dato che il nome all’anagrafe di Nuke è Frank Charles Simpson. Questi è un militare potenziato attraverso alcuni esperimenti volti a ricreare (senza successo) il Siero del Supersoldato di Capitan America durante la Guerra in Vietnam: gli effetti di tale trattamento resero Simpson un pazzo dissociato e iper-nazionalista, oltre che un uomo facilmente vittima di condizionamenti mentali, una sorta di automa, dotato di super-forza e capacità militari di alto livello.

Ogni potenziale ombra di dubbio viene spazzata via nel momento in cui il dottor Kozlov, evidentemente a capo del progetto di ricerca che ha creato Nuke, somministra al personaggio le celebri pillole rosse, bianche e blu, simbolo del personaggio assieme alla bandiera degli USA dipinta (o tatuata, a seconda delle interpretazioni) sul volto.

In Jessica Jones, Simpson, dopo aver chiesto espressamente che fosse convocato Kozlov (a seguito dell’incidente che nello scorso episodio gli è quasi costato la vita) afferma di “voler rientrare” in quello che è evidentemente il “Progetto Nuke”. In seguito Kozlov afferma che dopo un non specificato incidente a Damasco, la somministrazione delle stesse pillole (che conferiscono evidentemente capacità sovrumane al personaggio) è cambiata: adesso una pillola rossa serve per “tirarlo su”, due bianche per “stabilizzarlo”, e una blu per “riportarlo giù”. Siamo molto curiosi di scoprire ulteriori dettagli su questo personaggio cult.

Vi è inoltre un corrispettivo a fumetti per il dottor Kozlov: nell’Universo Marvel Comics, Michael Kozlov è un combattente per la libertà europeo, che lotta contro il regime sovietico e contro un gigantesco drago di nome Grogg (!).

Infine vanno spese due parole per il personaggio di Jeryn, la quale si dimostra una donna dalla moralità piuttosto ambigua, e che contribuisce in maniera decisiva all’ennesima fuga di Kilgrave, la cui vendetta, questa volta, sarà presumibilmente più atroce che mai.

 

 

 

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