Quale direzione per i nuovi Ultimates, nell’universo che la Marvel sta costruendo dopo Secret Wars? Quali vie si aprono, sotto l’attenta guida di Al Ewing e Kenneth Rocafort per Pantera Nera, Ms. America Chavez, Capitan Marvel, Spectrum e Blue Marvel? Il team di supereroi che ha preso il nome della gloriosa versione Ultimate degli Avengers è l’argomento dell’intervista che l’autore di Loki: Agent of Asgard ha rilasciato a Newsarama. Chi sono veramente?

 

Ultimates #1, copertina di Kenneth Rocafort

Ultimates #1, copertina di Kenneth Rocafort

Un gruppo di leader di grande personalità, a partire da Monica Rambeau e Carol Danvers, che hanno entrambe potuto sperimentare il meglio e il peggio dell’esistenza da supereroine. Ora come ora, Carol è una figura di maggior prominenza, mentre Monica viene da un perido piuttosto selvatico, quindi spetterà alla prima creare un legame tra i nuovi arrivati e gli altri componenti.

Alle personalità del team si aggiunge quella di Galactus. Per sapere quale sarà il suo ruolo (primo avversario, personaggio ricorrente o che altro?) dovrete aspettare di leggere le storie. Nessuno di voi ha ancora indovinato, da quel che ho letto delle opinioni in rete. Sarà comunque una minaccia che la squadra dovrà affrontare entro Ultimates #2, ma i modi e le ragioni vi sorprenderanno piacevolmente, ve lo prometto.

Non aspettatevi connessioni eccessive con l’Universo Ultimate, né con il vecchio team. Volevamo sorattutto citarne il nome, non creare una continuità eccessiva. Tuttavia le citazioni ci saranno e saranno importanti, a partire dal Triskelion come base operativa. Ci abbiamo messo lo zampino, modificandolo molto rispetto al suo modello, in modi che dovrebbero titillare i fan di Capitan Marvel e di Pantera Nera. Se siete in cerca di un po’ del sapore dei vecchi Ultimates, comunuqe, probabilmente New Avengers è la serie che fa per voi, data la presenza del Reed Richards di quell’universo.

Stimolato sull’uso della parola Omniverso nelle anteprime di Ultimates #1, Ewing si è difeso affermando che non ha idea se questo termine sia ufficiale, in casa Marvel, come sostituto del vecchio Multiverso. Semplicemente, a lui piace molto la parola. La serie si dispiegherà, almeno potenzialmente, dagli angoli remoti della Zona Neutrale fino ai recessi degli universi più lontani, quindi l’autore voleva qualcosa che suonasse il più inclusivo possibile per descriverla.

Ultimates #2, copertina di Kenneth Rocafort

Ultimates #2, copertina di Kenneth Rocafort

Vogliamo esagerare. Anche la scelta dei protagonisti è stata condotta pensando a quali fossero gli eroi più potenti in assoluto che avevamo a disposizione. Gli unici stabiliti sin da subito erano Adam, ovvero Blue Marvel, e Monica, con cui continuare a raccontare le storie iniziate in Mighty Avengers. Il progetto iniziale era di completare la squadra attorno a loro due.

America Chavez è stata la mia prima scelta, su consiglio di Kieron Gillen, non appena gli ho detto che ero a caccia di pesi massimi di livello cosmico. Pantera Nera è foriero di un potere di ordine diverso, essendo forse il supereroe più politicamente influente del Marvel Universe, e mi interessa approfondire il suo rapporto contrastato con Adam. Infine, Carol era il perfetto ultimo elemento di una squadra del genere.

Ewing ha stottolineato la continuità con Mighty Avengers, segnalando che quella serie non era poi così metropolitana e urbana come molti se la ricordano, avendo avuto la sua buona fetta di minacce cosmiche con cui incrociare i guantoni. Soprattutto Blue Marvel e Monica Rambeau hanno dei ruoli sostanzialmente identici ad allora, in Ultimates. Quel che è cambiato è l’ampiezza dell’orizzonte cosmico: ora le stelle non sono una delle possibili mete, ma la principale.

Dopo l’elogio di rito alle matite del compagno di viaggio Kenneth Rocafort, Al Ewing ha lanciato un piccolo messaggio ai lettori su quali potrebbero essere le ragioni di interesse e le idee più forti di questa nuova serie.

Vediamo… c’è un nuovo Triskelion, una nuova super-sostanza misteriosa, l’esplorazione della nuova cosmologia Marvel e dei suoi nuovi pianeti alieni, a cui si aggiungono il ritorno di vecchi nemici che non vediamo davvero da molto tempo e, ovviamente, Galactus. I fan di Galactus ci adoreranno… quantomeno all’inizio. E poi c’è un’enorme testa gigante composta di ectoplasma spaziale. Poi non dite che non siamo generosi.

 

Fonte: Newsarama